Questa sera, lunedì 23 ottobre, alle 21.05 su Rai 3 parte la nuova stagione di Report. A guidarla sempre Sigfrido Ranucci, che lo scorso marzo ha raccolto il testimone da Milena Gabanelli. Un ritorno sempre non scontato per il programma che in Italia è sinonimo di giornalismo investigativo: il suo non essere organico ad alcuno tra i poteri e i potenti lo rende, infatti, bersaglio ideale per quella brutta pratica delle querele e liti temerarie, che ormai in automatico vengono recapitate a prescindere da cosa si è detto, purché lo dica Report. Il solo Ranucci in 12 anni di lavoro al programma ha accumulato ben 45 querele per 65 milioni di richieste di risarcimento. E l’intero programma in 20 anni di esistenza ha al suo attivo richieste di danni per 185 milioni complessivi, buona parte già archiviata, e praticamente nessuna causa persa.
Ma i rischi possono arrivare anche dall’interno. Viviamo in un’epoca in cui le inchieste vengono citate come fiore all’occhiello da tutti, ma poi gli stessi editori e le aziende che le producono stentano a riconoscere gli spazi e le risorse necessarie e vivono con fastidio autori e redazioni poco disposte a lasciarsi indirizzare. E Report non lo è proprio: “riusciamo a realizzare inchieste anche ruvide grazie a un direttore che crede in noi e a un’azienda che ci sostiene – dice Ranucci – ma troppi colleghi fuori vivono sistematicamente sotto scacco per le minacce di querele e non possono fare il loro lavoro con la passione e le capacità che sono le stesse nostre. Questo dovrebbe essere un grande tema per la politica nel nostro paese”.
La nuova stagione promette di dare filo da torcere a quanti auspicano (e sono in numero crescente) un’informazione addomesticata nel Servizio Pubblico. Già in questa prima puntata il riflettore è diretto al lavoro e alla perdita di dignità e tutele, con sacche di lavoro nero persino dentro la Pubblica amministrazione. Ma anche sullo sfruttamento delle materie prime in Africa e il giro d’affari intorno al cacao e le false certificazioni etiche.
E proseguendo nella stagione, si parlerà della nuova frontiera delle speculazioni mondiali, il nostro DNA, di qualità del cibo, di cosa non funziona in Europa e come dovrebbe funzionare, di svendita degli asset strategici italiani ma anche di come sostenere socialmente l’invecchiamento della popolazione.
Non poteva mancare una puntata sui paradisi fiscali e gli italiani che vi nascondono conti e società. Una puntata che Report dedicherà a Daphne Caruana Galizia, la giornalista uccisa a Malta con un’autobomba. Lo annuncerà Ranucci questa sera: “Non dobbiamo limitarci a piangere la sua morte, né a scrivere del suo coraggio: dobbiamo proseguire e affiancare il suo lavoro“. Tutta la squadra del programma di Rai 3 ha aderito al sit-in convocato per questa mattina da Articolo 21 e Fnsi davanti all’ambasciata di Malta a Roma, per chiedere che sia fatta piena luce.
Ora ci auguriamo che la Rai, che ha scelto di continuare a sostenere Report, sciolga le riserve per il ritorno al lavoro della sua creatrice Milena Gabanelli: mancano pochi giorni allo scadere dell’aspettativa non retribuita che la giornalista si è presa in attesa delle decisioni aziendali, di certo viale Mazzini saprà trovare celermente un incarico all’altezza delle capacità di Milena e del diritto dei cittadini a ricevere l’informazione ai massimi livelli di cui lei è capace.
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