«In tutta la partita che ha accompagnato la legge di riforma dell’editoria promossa dal ministro Luca Lotti, però, continuano a restare assenti i temi dell’occupazione, del contrasto al lavoro irregolare e della lotta al precariato. Nessun impegno in questo senso è stato mantenuto dal governo né imposto agli editori a fronte di risorse significative sotto forma di aiuti diretti e indiretti», prosegue Lorusso.
«È pertanto necessario – conclude il segretario generale della Fnsi – un radicale cambio di passo affinché in un’economia in ripresa, come peraltro riconosciuto dal presidente della Fieg, i temi del lavoro, dei diritti e delle garanzie non vengano derubricati a inutili orpelli, ma diventino l’elemento caratterizzante di un confronto senza pregiudiziali finalizzato a rafforzare la qualità dell’informazione. Si illude chi pensa che un’informazione autorevole possa prescindere dal riconoscimento di diritti e retribuzioni dignitose ai giornalisti, che negli anni della lunga recessione hanno pagato un prezzo altissimo in termini di perdita di posti di lavoro e di livelli salariali».
Il presidente della Fieg ha espresso soddisfazione per il provvedimento approvato dal governo. «Una misura anticiclica, positiva per l’economia in ripresa e a lungo attesa da imprese, investitori e operatori dell’informazione, che riconosce il valore della stampa e che porta a conclusione gli interventi di riforma del settore avviati dal ministro Lotti con il tavolo per l’editoria».