Il tatticismo è il vero vincitore nei referendum consultivi di Lombardia e Veneto. Tutti i maggiori partiti si sono schierati per sì, perché così vincono tutti e nessuno. Anche chi non era d’accordo ha capito che era meglio sterilizzare la consultazione assecondandola, piuttosto che osteggiarla. Il risultato è un rito vuoto e un po’ mesto. Che per i leghisti mira a risarcire di orgoglio i propri sostenitori, dopo l’umiliazione collettiva subita con le truffe di Bossi e Belsito. Una costosa rimpatriata per tirare su il morale alle truppe salviniane, in vista della campagna elettorale, ora che non si può più urlare “Roma ladrona”. Ecco, sarà il risultato scontato, i festeggiamenti da copione, l’entusiasmo a comando, forse anche lo smog, ma questa cappa di vittoria fasulla mette malinconia. Speriamo piova presto.