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Premio Morrione. Tre giorni dedicati al rapporto tra inchiesta investigativa e fake news e la premiazione delle inchieste finaliste

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Tre giorni dedicati al rapporto tra inchiesta investigativa e fake news e la premiazione delle inchieste finaliste 11 ottobre 2017 – E’ stata presentata martedì 10 ottobre a Torino presso il Circolo dei Lettori la tre giorni dedicata al giornalismo investigativo del Premio Roberto Morrione. Giovedì 19, venerdì 20 e sabato 21 ottobre si terranno a Torino le tre giornate di workshop, incontri e dibattiti sul rapporto tra “fake news e inchiesta investigativa”, con la serata conclusiva sabato 21 ottobre dedicata alla premiazione delle inchieste finaliste della sesta edizione del Premio Roberto Morrione. Per la prima volta a Torino, il Premio è “stato accolto a braccia aperte dalla nostra istituzione – ha detto Mauro Laus, Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte – il nostro obiettivo è la trasparenza affinché chi vuole indagare e approfondire quello che accade dentro e fuori i palazzi istituzionali su un determinato argomento non disperda le energie”. Dare ai giovani la possibilità di indagare è da sempre l’obiettivo del Premio, sostenuto anche dall’Otto per Mille della Tavola Valdese: “Noi vogliamo che i giovani si impegnino in questo mestiere delicatissimo e sosteniamo il giornalismo critico che ha delle idee, delle buone idee e che tiene separati i commenti” ha sottolineato Eugenio Bernardini pastore e moderatore della Tavola Valdese. Due video inchieste, due webdoc d’inchiesta, sei giovani donne under 31 che, grazie al supporto economico, legale e professionale del Premio Roberto Morrione, hanno potuto lavorare su quattro progetti giornalistici e realizzare le loro inchieste. Storie che illuminano gli angoli bui della società e che come diceva Roberto Morrione, non devono restare notizie orfane.

Queste le inchieste che il Premio Roberto Morrione ha voluto finanziare per la sesta edizione e di cui sono stati proiettati i trailer durante la conferenza stampa:
– Tabù HIV video inchiesta di Giulia Elia; tutor Paolo Trincia; lo stigma di chi porta in sé il virus e il processo a Valentino Talluto che, tacendo la sua condizione, lo ha trasmesso a decine di persone.
– Nei canali della ‘ndrangheta, video inchiesta di Alessia Melchiorre e Antonella Serrecchia. Tutor: Giulia Bosetti; la penetrazione del fenomeno ‘ndranghetista nei Paesi Bassi e il porto di Rotterdam tra gli elementi strategici nel traffico di droga dal Sudamerica all’Europa.
– Le mani sul fiume, webdoc d’inchiesta di Giulia Paltrinieri; tutor Maurizio Torrealta; il fiume Po, le storie di chi lo abita e tenta di difendere “l’oro grigio”, la finissima sabbia su cui vertono gli interessi della criminalità organizzata.
– Matti per sempre, webdoc d’inchiesta di Maria Gabriella Lanza e Daniela Sala. Tutor Laura Silvia Battaglia; la legge Basaglia e ciò che ne rimane, un viaggio nella mente umana e le prospettive che la nostra società è in grado di dare ai malati psichiatrici.

Oltre il tutoraggio giornalistico, le finaliste hanno avuto il supporto di Giulio Vasaturo, tutor legale, di Francesco Cavalli e Stefano Lamorgese, tutor tecnici e di Pietro Ferri per la consulenza musicale. A ciascun progetto scelto è assegnato un contributo iniziale in denaro di 4.000 euro da impiegare nello sviluppo e produzione dell’inchiesta; i progetti selezionati inoltre concorrono al premio finale in denaro del valore di 2.000 euro ciascuno per la migliore video inchiesta e il migliore webdoc d’inchiesta. Le inchieste vincitrici avranno inoltre l’occasione di essere diffuse da Rainews24, principale media partner del Premio, e di partecipare a festival e incontri in Italia e all’estero. Le finaliste della sesta edizione non saranno le uniche a ricevere il riconoscimento del Premio Morrione.

Giunto alla sua seconda edizione, sabato 21 ottobre al Piccolo Regio verrà consegnato anche il Premio Baffo Rosso, riconoscimento che l’Associazione Amici di Roberto Morrione assegna ad un giornalista di indiscussa esperienza che si sia particolarmente distinto per il suo lavoro di inchiesta e di ricerca della verità. Sarà Milena Gabanelli il Premio Baffo Rosso 2017, un’altra donna, una giornalista che fin dagli inizi del suo lavoro, ha raccontato la realtà, in Italia e all’estero, con coraggio, accuratezza, profondità, anticipando senza facili sensazionalismi i grandi temi dell’attualità. Premi che “riescono a dare dignità e rispetto ai giornalisti, che devono trovare di nuovo l’orgoglio della professione” ha detto Alberto Sinigaglia, presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte. Una dignità professionale che si riscopre soprattutto nel lavoro investigativo, fatto di tempi lenti, approfondimenti e verifica dei fatti, un metodo ghigliottinato dalla rapidità e superficialità nella diffusione delle notizie. “Il giornalismo investigativo è ancora una frontiera inesplorata – ha sostenuto Stefano Tallia, segretario dell’Associazione Stampa Subalpina – sappiamo le difficoltà dei giovani giornalisti e per questo il Premio Morrione trova la nostra alleanza”. I giovani “sono al centro, perché questo voleva Roberto Morrione, che prima di essere un giornalista era un maestro – ha ricordato Francesco Cavalli, segretario generale dell’Associazione Amici di Roberto Morrione –

Il nostro compito è metterci al servizio dei giovani, come ha sempre fatto Roberto”. Per questo si apriranno le giornate di premiazione a Torino giovedì presso il Circolo della Stampa con una serata dedicata a Giulio Regeni, il ricercatore italiano ucciso in Egitto nel 2016. “Ognuno di noi – ha continuato Giovanni Celsi, Presidente dell’Associazione Amici di Roberto Morrione – ha ricevuto molto da Roberto. Ora vogliamo ridare qualcosa di tutto quello che abbiamo ricevuto da lui e fare qualcosa del suo esempio e abbiamo scelto le sue due passioni: il giornalismo investigativo e la formazione dei giovani.” Le tre giornate di premiazione della sesta edizione del Premio sono infatti pensate per essere anche un momento di formazione rivolto ai professionisti e agli studenti perché non basta voler riconoscere le fake news, bisogna saperlo fare. Da giovedì 19 a sabato 21 saranno molti gli incontri formativi sul tema delle fake news e del “fact checking” e analisi di casi come il Watergate fino ad arrivare a Trump. E ancora sabato si parlerà dell’informazione ai tempi dei social network: nell’epoca della rapidità come si fa a fare un’inchiesta? Saranno proprio i giornalisti investigativi a spiegarlo e a raccontare come cambia il mestiere. La premiazione delle vincitrici e la seconda edizione del Premio Baffo Rosso saranno sabato 21 ottobre presso il Piccolo Regio di Torino in una serata ricca di ospiti, musica e intrattenimento.

Il programma dettagliato e l’elenco degli ospiti è disponibile sul sito del Premio Roberto Morrione. www.premiorobertomorrione.it/news/torino-19-20-21-ottobre-2017-giornatepremiazione- sesta-edizione/ Il Premio Roberto Morrione è promosso dall’associazione Amici di Roberto Morrione, patrocinato dalla Presidenza della Camera dei deputati, dalla Regione Piemonte, dalla Città di Torino, dall’Università degli Studi di Torino e dall’Associazione Stampa Subalpina. Le giornate di premiazione del Premio Roberto Morrione per il giornalismo investigativo 2017 sono organizzate da Associazione Amici di Roberto Morrione, il Consiglio Regionale del Piemonte, RAI, 8 per mille Chiesa Valdese, Fondazione CRT, Compagnia San Paolo, FNSI e Usigrai.

Con la collaborazione di Articolo 21, Eurovisioni, il Circolo dei lettori, Il Journal, I Siciliani, Italian Contemporary Film Festival-Toronto, Liberainformazione, Libera Piemonte, Master in Giornalismo Giorgio Bocca- Università di Torino, Ordine dei Giornalisti del Piemonte, Osservatorio di Pavia, Premio Città di Sasso Marconi, Rai Teche, Report, Scuola di Giornalismo Lelio Basso, Tavola della pace, UCSI Media partner Rainews 24, Rai Radio 3, TGR, Internazionale, la Repubblica, La Stampa, Radio Beckwith, Riforma. 


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