La rivista Fortune, nella sua speciale classifica, lo aveva indicato tra i 50 uomini più influenti al mondo. Ora la parabola di Mimmo Lucano potrebbe chiudersi definitivamente. O anche no. Tutto dipenderà dal tipo di sviluppo che avrà l’indagine che lo riguarda. Il sindaco di Riace è stato infatti raggiunto da un’informazione di garanzia, emesso dalla Procura di Palmi, dove si ipotizzano a suo carico i reati di abuso d’ufficio, concussione e truffa aggravata, relativo alla gestione di fondi pubblici per il cosiddetto “sistema Riace”. Un ingegnoso meccanismo messo in piedi dal sindaco Lucano per i migranti ospiti del Comune , che evita “le truffe dei 35 euro”, come messo in luce da diverse operazioni dalle forze dell’ordine, con le persone che decidono direttamente (e non attraverso le cooperative) cosa acquistare o consumare. In pratica ad ognuno di loro vengono consegnati dei buoni da 35 euro spendibili sul territorio comunale, buoni che gli esercenti riconsegnano al Comune che corrisponde a quest’ultimi il valore dei buoni presentati. “Con questo modello – ha sempre rivendicato il sindaco nelle dichiarazioni rilasciate a vari organi di stampa – non solo ho riattivato l’economia del territorio, ma ho ridato dignità alle persone migranti”. Poche settimane fa il Ministero dell’Interno e la Prefettura di Reggio Calabria aveva sospeso l’erogazione dei fondi per presunte irregolarità. Lo stesso Sindaco si era detto sconcertato e sfiduciato per il provvedimento. ”In questo progetto ho messo l’anima – aveva dichiarato in un’intervista – non posso andare avanti con queste condizioni”.