Grasso al posto di Pisapia? E’ presto per dirlo, ma la speranza c’è. Ed è quella che a guidare la ricostruzione di una sinistra divisa possa esserci una persona determinata a superare lo stesso renzismo, che ha indotto la sua drastica fuoriuscita dal PD. Una posizione chiaramente alternativa, su cui invece Pisapia è stato sempre “riluttante”.
Ma senza l’alleanza col PD – diranno i critici – c’è solo la vittoria della destra. No, la presenza dei 5 Stelle, toglie un terzo dei voti dagli schieramenti e questo “silos” di eletti non utilizzabili creerà una breve legislatura di transizione. Ovvero quella in cui – sotto governi ambidestri (di minoranza, tecnici, del presidente) – molti partiti si riconfigureranno, determinando una forte polarizzazione del quadro politico, a discapito del centro. E forse Grillo darà l’addio al celibato, capendo finalmente che aspettare in solitudine sul fiume la salma degli avversari non è politica, ma omissione di soccorso.
Nella prossima legislatura di transizione, avere un riferimento come Grasso sarà di forte aiuto, ma non basterà alla sinistra per ricompattarsi. Occorreranno scelte forti verso la giustizia sociale, la dignità del lavoro e contro privilegi, evasione fiscale e corruzione. Insomma, sarà la stagione dove o si punterà sulla credibilità di programmi e persone, o si consegnerà il Paese alla destra del miliardario e del signore delle ruspe.
Iscriviti alla Newsletter di Articolo21