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Cinevasioni, un piccolo festival, ma anche qualcosa di più

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Un giorno un detenuto mi disse: – Certo per voi è più comodo girare un film sul carcere piuttosto che accogliere a casa vostra un detenuto -. E’ cosi che è nato Cinevasioni, Festival del cinema in carcere, ma non sul carcere,  con la decisione di portare in carcere “la casa del cinema”, non solo film, ma le persone che ci lavorano, il pubblico, gli impianti e la sala.

Cinevasioni, seconda edizione dal 9 al 14 ottobre nella casa circondariale Rocco D’Amato di Bologna, è un piccolo festival, ma anche qualcosa di più. Innanzitutto 10 film in concorso, due eventi speciali, molti ospiti, una giuria formata da una decina di detenuti presieduta dal regista teatrale Paolo Billi. E poi gli Oscar: le Farfalle di Ferro, una andrà all’opera vincitrice, l’altra è un premio alla carriera e sarà consegnata all’attore Carlo delle Piane, tra i protagonisti del festival. Manca solo il tappetto rosso, ma anche per questo ci stiamo attrezzando, al momento qualche cancello di troppo ne ostacola la strada. Il festival è organizzato dall’Associazione Documentaristi Emilia Romagna, con il contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Hera, Lega Coop Bologna e con il sostegno di Rai Cinema.

Siamo partiti da un laboratorio di cinema e la giuria è composta proprio dagli alunni del corso, alcuni sono già al secondo anno di frequenza. Ma che senso aveva parlare o tentare di insegnare cinema e in  particolare a chi lo può vedere solo in tv,  senzo poterlo restituire ad uno schermo e condividere con altre persone? Il Festival è l’evento finale di un progetto che la Direzione della casa circondariale di Bologna ha sostenuto fin dall’inizio senza esitazioni. Le porte si sono aperte e in sala è entrato anche il pubblico esterno, privati cittadini e studenti delle scuole superiori e dell’Università, tanti studenti. Questa  seconda edizione si presenta con lo slogan il Cinema fa scuola. La sala di proiezione accoglierà infatti insieme  nella stessa platea da 200 posti gli “studenti esterni” e “gli interni”, sono 250 gli iscritti alla scuola in carcere e tutti si alterneranno alle due proiezioni giornaliere, mattina e pomeriggio, guarderanno i film , dialogheranno con i  critici cinematografici che  presenteranno le opere, si scambieranno impressioni, faranno domande agli autori. In concorso opere di fiction e due documentari, nella  edizione numero uno   trionfò  “Lo chiamavano Jeeg Robot” di Gabriele Mainetti. Sabato 14 ottobre le premiazioni saranno precedute dal film fuori concorso “La gatta Cenerentola”, opera d’animazione presentata all’ultima Mostra del Cinema di Venezia. Un film in prima visione dunque, ancora nelle sale “fuori”, perchè questo vuole anche  essere Cinevasioni, l’apertura di una nuova sala a Bologna. Insieme alla Direzione del Carcere e ai sostenitori privati stiamo progettando una programmazione regolare durante tutto l’anno. Una “sala normale”, uno spazio di cultura e di dignità. Per inciso il detenuto che mi fece quella domanda oggi è un semilibero e lavora a “casa nostra” insieme al gruppo di volontari che organizza Cinevasioni.

*Filippo Vendemmiati (direttore artistico Cinevasioni)


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