Di male in peggio. Dopo lo scandalo della mediocre copertura mediatica della giornata del referendum in Catalogna da parte di TVE-1, che ha spinto giornalisti e operatori di TVE Catalunya ad inscenare una protesta in redazione e sui social ed il Consejo de Informativos de RTVE ad aprire immediatamente un’inchiesta interna, ora lo spauracchio della censura su twitter, una censura “calata dall’alto” addirittura prima del referendum del 1 Ottobre. Secondo quanto riporta il quotidiano El Periodico, il Consejo, in un comunicato diramato la settimana scorsa, ha denunciato il fatto che i community manager dei conti twitter della televisione pubblica spagnola avrebbero proibito ad i giornalisti di RTVE di usare i conti twitter della televisione spagnola per diffondere informazioni sulla crisi catalana. Una specie di “veto” che, ricostruisce il quotidiano, sarebbe stato imposto addirittura il 20 Settembre scorso, nel giorno in cui parti’ il famoso blitz della Guardia Civil contro le autorità catalane, blitz che porto’ all’arresto di Josep Maria Jové, braccio destro del vice presidente catalano, insieme ad altre 13 persone tra funzionari ed esponenti del governo regionale.
Fra gli arrestati figurava inoltre il direttore del dipartimento di attenzione ai cittadini del governo Jordi Graell e il presidente del Centro delle telecomunicazioni Jordi Puignero. Un caso dunque che proprio nel giorno del blitz della Guardia Civil sia stato posto un veto che impediva nei fatti ai giornalisti di TVE di twittare informazioni sulla crisi catalana dagli account twitter ufficiali della televisione pubblica spagnola? Tutt’altro. Diversi giornalisti hanno infatti definito la decisione della televisione pubblica spagnola come “l’ennesimo tentativo di manipolazione” che s’inserisce in una più ampia strategia per “ridurre al silenzio e controllare tutto cio’ che concerne il conflitto tra Catalogna e Governo centrale”. Un’attitudine grave dunque, che ha spinto il Consejo de Informativos de RTVE ad aprire un’ulteriore indagine interna “per fare luce sul veto imposto il 20 Settembre scorso agli account twitter @RTVE, @TVE, @La1 e @rtvees”. Il direttore di RTVE digitale Alejandro Vega, sollecitato dallo stesso Consejo, si è difeso affermando che la decisione “non è stata presa in base ad alcun fatto informativo di particolare rilievo”. Una spiegazione che appare ovviamente insufficiente.
“Preoccupante invece”, si legge nel comunicato diramato dal Consejo “che un ordine di questo tipo venga diramato in un giorno contraddistinto da intensa attività informativa relazionata con la Catalogna”. “Vedendo poi che i servizi di informazione di TVE hanno cercato in tutti i modi di silenziare tutto cio’ che avesse a che fare con la Catalogna – continua il comunicato – solo si puo’ pensare in un chiaro tentativo di manipolazione”. “La direttiva di non diffondere contenuti informativi su questi social network – conclude lapidario il comunicato – non solo cozza con il principio della libertà di espressione ma prefigura un grave caso di manipolazione mediatica portata avanti dalla direzione dell’azienda”.