Diciamolo con chiarezza e senza giri di parole: nelle liste siciliane per le elezioni regionali c’è la mafia! Lanciai l’allarme prima delle elezioni, con un articolo, speravo che non si arrivasse a tanto ed invece, adesso, non posso che vedere come la situazione sia “drammatica”.
È uno scandalo ciò che sta accadendo, soffro per la mia amata Terra, per le donne e gli uomini che hanno speso la propria vita, spesso perdendola, per un futuro migliore. Oggi cosa ci ritroviamo?
Dopo Cuffaro e Lombardo (i siciliani sembra abbiano dimenticato e, addirittura, rimosso le loro condanne per mafia e metodo mafioso) ci ritroviamo con lunghe liste di impresentabili, corrotti, collusi, mafiosi, faccendieri e condannati.
La Sicilia deve cambiare mentalità, abbandonare questo andazzo per cui l’incessante lamento porta ad essere “leoni da tastiera” e sudditi supini fuori da Facebook.
Mi rivolgo alla stragrande maggioranza di siciliani che (giustamente) celebra Falcone, Borsellino, Chinnici, Impastato, Fava, Libero Grassi, Boris Giuliano (tanto per fare qualche nome) ed oggi rischia di mandare a rappresentarci la feccia della feccia.
Giudici, Giornalisti, Poliziotti, Carabinieri, Preti, imprenditori, rischiano di essere ancora una volta umiliati ed uccisi dalle scelte di una classe politica che non mostra nessun rispetto per loro, per la loro memoria, per chi rischia ogni giorno la vita per un ideale di cambiamento, facendo solo ed unicamente il proprio dovere.
E, a scanso di equivoci, lo dico da Siciliano, da giornalista che cerca di raccontare questa meravigliosa Terra, baciata da ogni fortuna, di elezioni e di partiti mi interesso poco, mi riservo solo la possibilità di criticare chi ci ha ridotto come terra di mafia.
Si sciolgono i comuni per mafia, gli enti locali ma non le regioni. Eppure questa sarebbe una regione che meriterebbe di essere commissariata, una classe politica che ha scambiato il diritto con il favore, che privilegia i soldatini alle elezioni e non cittadini liberi e pensanti.
Altro che autonomia, basta di invocare “statuti speciali” se non siete in grado di presentare liste “pulite”.
Amaramente mi viene da dire che a noi siciliani la mafia ci piace. E se così è, basta lamentarci!
Teniamoci le strade che non ci sono, gli ospedali da terzo mondo, le scuole che cadono a pezzi.
Altrimenti scuotiamo la testa.
La Sicilia merita molto di più di questa classe politica, merita che la lotta alla mafia si faccia con segnali chiari ed inequivocabili, non schiacciando l’occhio a qui voti che puzzano di “merda”, la stessa della montagna a cui faceva riferimento Peppino Impastato.