Artisti e cittadini contro la povertà e le disuguaglianze. Per la giustizia sociale e la dignità. Nella grande piazza Don Bosco di Roma, Numeri Pari ha tenuto sabato 14 ottobre la sua prima manifestazione, alcuni momenti della quale sono documentati in questo video . Chi è interessato e lo ritiene utile a promuovere l’iniziativa può condividerlo nei social networks.
Alla Rete, promossa da Gruppo Abele, Libera, Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) e Rete della Conoscenza, stanno aderendo centinaia di realtà sociali diffuse su tutto il territorio nazionale, tra associazioni, cooperative, parrocchie, reti studentesche, comitati di quartiere, campagne, progetti di mutualismo sociale, spazi liberati, reti e semplici cittadini. Incontri come questo, con la partecipazione di artisti ed esponenti delle diverse iniziative organizzate nella penisola, si sono svolti in altre piazze d’Italia. L’obbiettivo principale indicato dai promotori della rete è “il contrasto alle disparità e alle disuguaglianze sociali, a favore di una società più equa, fondata sulla giustizia sociale e ambientale”.
Come? Costruendo appunto iniziative locali che uniscano tutte le forze delle diverse organizzazioni e dei cittadini disponibili a impegnarsi in azioni e interventi concreti, dando luogo a significative sperimentazioni che forniscano idee e gambe per un effettivo welfare municipale. La rete non pretende di generare una nuova struttura, ma promuove il coordinamento di quelle esistenti.
Numeri Pari quindi si articola in “Nodi territoriali, composti dai soggetti aderenti che, in maniera autonoma, portano avanti attività, vertenze e progetti sui territori, condividendo a livello nazionale l’impegno e gli obiettivi definiti dal documento base promosso da tutti i soggetti della rete”. Accogliendo l’invito di Papa Francesco ad essere “seminatori di cambiamento, promotori di un processo in cui convergono milioni di piccole e grandi azioni concatenate in modo creativo, come in una poesia; per questo – aveva aggiunto il Papa – ho voluto chiamarvi ‘poeti sociali’; e abbiamo anche elencato alcuni compiti imprescindibili per camminare verso un’alternativa umana di fronte alla globalizzazione dell’indifferenza: 1. mettere l’economia al servizio dei popoli; 2. costruire la pace e la giustizia; 3. difendere la Madre Terra.”