“La Rai Servizio Pubblico non può permettersi ulteriori ritardi sullo sviluppo del web e dei social, e più in generale della riforma editoriale. Gli unici passi avanti sono stati fatti principalmente attraverso le pressioni dell’Usigrai, e i risultati cominciano a vedersi nelle redazioni regionali della TgR. Lo diciamo con chiarezza a tutti: non partecipiamo ai conflitti interni ai vertici di Viale Mazzini”. Lo scrive l’Usigrai in una nota.
Se esiste un progetto web, la Rai ce lo presenti subito e confrontiamoci. Le redazioni sono pronte e chiedono da tempo il salto di qualità sulla multimedialità. E intanto danno il massimo possibile: come dimostrano quotidianamente i colleghi di rainews.it e Televideo che continuano a mantenere in vita e persino a far crescere lievemente un sito completamente abbandonato al suo destino senza investimenti e svuotato di risorse.
Continuiamo a ritenere indispensabile che il Dg assicuri il cambio di passo che abbiamo chiesto al momento del suo insediamento. La riforma editoriale e l’investimento su web e social non possono attendere oltre.