Un potente terremoto ha colpito la capitale del Messico – megalopoli da 22 milioni di abitanti – proprio nell’anniversario del terribile sisma del 1985, che causò migliaia di vittime. Gentiloni: “Italia vicina alle vittime e pronta a aiutare nei soccorsi”
ROMA – “Pensieri rivolti al Messico, paese amico colpito dal terremoto. Italia vicina alle vittime e pronta a aiutare nei soccorsi”. Lo scrive su twitter il premier Paolo Gentiloni, dopo il potente terremoto di magnitudo 7.1 che ieri ha colpito la capitale del Messico – megalopoli da 22 milioni di abitanti – intorno alle 13 e mezza ora locale (circa le e 20.30 in Italia), proprio nel triste anniversario del terribile sisma del 1985, che causò migliaia di vittime. “Siamo spaventati. La gente è tutta scesa in strada. Alle 11 c’era stata la cerimonia di commemorazione del sisma dell’85”, spiega alla Dire una residente, contattata telefonicamente. “So che sono crollati vari muri della facoltà di comunicazione dell’Università Anahuac Mexico Norte, mentre in quella di medicina è venuto giù il tetto”.
L’epicentro e’ situato non lontano da Atencingo, nello stato centrale di Puebla, a circa 120 di chilometri dalla capitale, e a circa 51 chilometri di profondita’. A riferirlo l’Osservatorio geologico degli Stati Uniti (Usgs).
Il bilancio delel vittime e dei danni ha continuato ad aggravarsi nel corso della notte. Secondo i dati forniti dal coordinatore nazionale della Protezione civile messicana, Luis Felipe Puentem, ci sarebbero oltre 200 vittime: di queste, ha scritto in un tweet, 86 si contano a Città del Messico, 71 nello Stato di Morelos, 43 in quello di Puebla, 12 nello Stato del Messico, 4 in quello di Guerrero e una in quello di Oaxaca.