Una persona su 3 nel mondo non ha accesso a farmaci essenziali, la metà delle popolazioni di Africa e Asia. Oltre 100 milioni di persone si riducono ogni anno in povertà per far fronte alle cure. Un report dell’organizzazione muove un appello a Onu perché entro il 2018 i farmaci salvavita siano accessibili a tutti
ROMA – Alcuni dei paesi più ricchi del mondo, a partire dagli Stati Uniti, stanno lavorando per impedire alle Nazioni Unite di definire politiche in grado di garantire farmaci essenziali, a prezzi accessibili, a fasce sempre più estese della popolazione mondiale, soprattutto nei paesi poveri. È l’allarme che arriva oggi da Oxfam, attraverso il report Accesso ai farmaci: una sfida globale contro la disuguaglianza, diffuso in occasione della 72esima Assemblea delle Nazioni Unite, che si chiuderà oggi a New York.
Il dossier denuncia come alcune grandi potenze stiano mettendo gli interessi dell’industria farmaceutica al di sopra della vita di milioni di persone in tutto il mondo, ignorando di fatto le raccomandazioni dell’High Level Panel per l’accesso ai farmaci che, all’Assemblea Generale Onu di un anno fa, indicavano le azioni urgenti da intraprendere per abbassare il prezzo dei farmaci. Tra queste, l’introduzione di norme in grado di superare i limiti e le barriere imposte dalle politiche “protezioniste” che regolano la proprietà dei brevetti dei farmaci, con l’obiettivo di rendere possibile la produzione a basso costo di farmaci essenziali per la sopravvivenza di milioni di persone. Raccomandazioni queste, fortemente osteggiate dall’industria farmaceutica, dalla Commissione europea e da paesi G7 come USA, Germania, Gran Bretagna e Giappone… Continua su redattoresociale