Dodici uomini, algerini e marocchini, volevano andare dalla Turchia alla Romania. Ma per errore si sono diretti verso l’Ucraina, su un traghetto passeggeri. Ora, sono prigionieri nella nave, a largo delle coste turche, perché sia Ankara che Kiev rifiutano di accoglierli.
ROMA – Dodici migranti, provenienti dall’Africa settentrionale (Algeria e Marocco) da un mese e mezzo sono bloccati su un traghetto passeggeri danese, tra le coste della Turchia e quelle dell’Ucraina. Entrambi i paesi, infatti, rifiutano di accoglierli. A raccontare l’assurda storia è il Guardian.
Secondo le ricostruzioni, gli uomini volevano arrivare in Romania, imbarcandosi dalla Turchia. Ma hanno sbagliato traghetto, e si sono diretti verso l’Ucraina. Dopo il rifiuto del paese ad accettarli sono rimasti prigionieri all’interno del traghetto, bloccati all’interno di quattro cabine. Secondo la Dfds, la ditta danese proprietaria della nave Seaways, infatti, “ci sono stati episodi di violenza e aggressione” e non ci sarebbe alternativa a tenerli chiusi dentro. La Dfds ha assunto anche alcune guardie turche, e ha invitato le autorità delle Nazioni Unite a bordo per verificare la nazionalità degli uomini, di cui almeno sei sono considerati marocchini e quattro algerini.
Per la società danese la soluzione migliore sarebbe che l’Ucraina o la Turchia accettassero di prendere i migranti, identificarli ed eventualmente rimandarli indietro, se irregolari. “Non siamo noi a dover gestire tutto questo”, sottolinea un portavoce di Dfds. “Se ne devono occupare le autorità di frontiera, non una compagnia di trasporti”. Nel frattempo il ministero degli Esteri danese ha aperto negoziati con Ankara, Kiev e, siccome il traghetto sta navigando sotto la bandiera lituana, anche con Vilnius, per tentare di trovare una soluzione. (ec)