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Intercettazioni. Se le modifiche di Orlando non saranno sostanziali una mobilitazione di piazza sarà inevitabile

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Su intercettazioni e pubblicazione di notizie relative ad indagini giudiziarie, la FNSI non ha cambiato idea. Eravamo e siamo contrari a qualsiasi forma di bavaglio, a prescindere dal colore dei governi. Per questo, contrastammo in maniera decisa il tentativo di regolare i conti con la stampa nel 2009, quando al governo c’era il centrodestra di Berlusconi, e siamo pronti a fare altrettanto adesso, con un governo a guida Pd. Conta la sostanza… Ora come allora, si sta provando ad introdurre nel nostro ordinamento norme che creerebbero un vulnus per il diritto dei giornalisti di informare e per il diritto dei cittadini ad essere informati.
Per questa ragione, se alle parole del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, non seguiranno i fatti, promuovere una grande mobilitazione di piazza sarà doveroso e inevitabile. Dal governo, ci saremmo aspettati un’accelerazione sui temi del lavoro, della lotta al precariato, del contrasto alle querele temerarie, temi sui quali, almeno a parole, era stata manifestata grande disponibilità. Il fatto che alle parole sia seguita soltanto una proposta per introdurre un’ulteriore forma di bavaglio alla stampa, la dice lunga sulla volontà del governo di affrontare i nudi cruciali per l’informazione in questo Paese.

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