Chiude lo sportello della macchina e tira dritto. Non prima, però, di aver riservato ai giornalisti che lo aspettano il solito trattamento offensivo. Beppe Grillo, a Roma nei giorni della candidatura di Luigi Di Maio ad eventuale premier per il Movimento Cinque Stelle, torna ad attaccare gli operatori dei media intenti a svolgere il loro lavoro. «Questo è sequestro di persona, vi mangerei tutti solo per il gusto di vomitarvi. Voi siete i principi del pettegolezzo, non vi vergognate?», dice uscendo dall’hotel Forum.
«Non riuscendo più a far ridere nessuno, Grillo passa direttamente all’insulto», gli risponde il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso. «La sua avversione a qualsiasi forma di contraddittorio e di confronto è nota da tempo e non spaventa più nessuno. In democrazia l’informazione deve fare il proprio dovere: se ne faccia una ragione. Parafrasando i suoi deliri – rileva Lorusso – si può tranquillamente affermare che lui provoca nausea anche a digiuno».
Grillo attacca giornalisti e fotografi al lavoro sotto il suo albergo chiedendo: «Un minimo di vergogna la percepite per il mestiere che fate, o no? O perché fate il vostro lavoro a 10 euro al pezzo pensate che questo giustifichi tutto questo? Un minimo di amor proprio ce l’avete? Un minimo di amor proprio per questa città, l’avete o no? Non avete neanche un minimo di responsabilità», rimbrotta.
Insulti che il segretario della Fnsi bolla come «linguaggio d’odio», che l’ex comico riversa nei confronti di stampa e informazione che «in un paese libero rappresentano un ostacolo per chi sogna di trasformare i cittadini in sudditi e la democrazia, come dice Francesco Merlo, un una “cretinocrazia”».
Il ruolo dei giornalisti non può andar bene a Grillo, perché lui «vuole togliere di mezzo tutti i corpi intermedi e infatti parla attraverso la sua piattaforma web. Ma, piaccia o non piaccia – incalza Lorusso –, i giornalisti continueranno a fare il loro lavoro di informare correttamente i cittadini, anche sui deliri e le follie di un ex comico che vuole fare il politico. La stampa critica non solo il Movimento Cinque Stelle. C’è chi si concentra sul M5S, chi si concentra su altri partiti. Si chiama pluralismo dell’informazione che è un bene da tutelare. È il gioco democratico, è la libertà di opinione, mi rendo conto che tutto questo possa dargli fastidio».
E infine, in merito ai riferimenti di Grillo agli scarsi guadagni dei cronisti, il segretario della Fnsi ribatte: «Lui fa il forte con i deboli, dovrebbe invece avere rispetto. Non è affatto dimostrabile che chi guadagna poco eserciti la professione con meno scrupolo. Detto questo, la precarietà, che uno dei mali della professione, su cui abbiamo intrapreso un confronto aspro con il governo perché servono norme efficaci, rende certamente più ricattabili. Anziché insultare i giornalisti, chi ha anche propri rappresentanti in Parlamento farebbe bene a dedicarsi a progetti di legge che contrastino il precariato, che non fa bene alla democrazia».
Odg Lazio, Grillo non fa ridere ma preoccupa
«Dal leader Cinquestelle una battuta-insulto che ancora una volta non fa ridere, ma ci preoccupa. A Grillo, come a tutti i politici che lo dimenticano, bisogna ancora una volta ricordare che l’informazione ed i suoi operatori rappresentano un puntello del sistema democratico a difesa dei cittadini». Così la presidente e la segretaria dell’Ordine del Lazio Paola Spadari e Silvia Resta a commento del nuovo attacco del leader pentastellato ai giornalisti». (Ansa – Roma, 19 settembre 2017)