Il 10 settembre è una data molto importante per la comunità di Casale Monferrato. La città colpita al cuore con oltre 3000 vittime dovute all’amianto diffuso da Eternit, la più grande fabbrica di cemento amianto d’Europa, ha inaugurato esattamente un anno fa il Parco EterNOT, proprio là dove sorgeva la fabbrica della fibra killer, nel quartiere del Ronzone. Un grande prato verde, giochi per i bambini, il Vivaio Eternot, fatto di piante Davidie che cresceranno, fioriranno e partiranno da Casale Monferrato per premiare chi si impegna nella lotta all’amianto, sostituendo, così come fa il Parco, all’immagine del dolore quella della vita che resiste.
Quella fabbrica, come ha ricordato ieri Giuliana Busto, la presidente della storica associazione dei familiari e delle vittime dell’amianto, AFEVA, dal palco della festa del primo anniversario, ha dato vita e lavoro da una parte, e dall’altra ha causato la morte certa di migliaia di casalesi. Per la città monferrina, si apre, quindi, un altro capitolo, senza perdere la memoria, che non è quello legate alle vicende giudiziarie. La giustizia, infatti, non è ancora arrivata dalle aule di tribunale.
La rivincita contro l’amianto è avvenuta attraverso l’esercizio della resilienza della comunità, costruendo memoria e guardando al futuro con le bonifiche, la prevenzione, la tutela della salute e dell’ambiente. E la cultura: la sindaca Titti Palazzetti ha confermato, infatti, che Casale Monferrato si è candidata a Capitale Italiana della Cultura nel 2020. Le bonifiche dall’amianto procedono in modo così in modo spedito che, nello stesso anno, potrà essere la prima città d’Italia e d’Europa a essere amianto free. E proprio Casale Monferrato sarà sede nei prossimi mesi della Conferenza Nazionale sull’amianto.
Una visione diversa della Casale pure sofferente ma che non si arrende e che sarà al centro del documentario -inchiesta “La rivincita di Casale”, che verrà prodotto da Cittadini Reattivi,, associazione e progetto di informazione indipendente sulla tutela dell’ambiente, della salute e della legalità. Insieme a “Brescia, basta veleni”, andrà a costituire “Storie Resilienti”, due doc, un ebook e un festival (non a caso il Festival della virtù civica che si terrà a Casale Monferrato a dicembre grazie al Premio Luisa Minazzi Ambientalista dell’Anno), attraverso una campagna di crowdfnding, aperta fino al 20 settembre su Produzione dal Basso e Banca Etica.
Progetto che non a caso vede il patrocinio dello stesso Comune di Casale Monferrato, AFEVA , il coordinamento Basta Veleni di Brescia e provincia, Legambiente Lombardia, il settore anticorruzione e cittadinanza monitorante di Libera e Gruppo Abele con Scuola Common.
Testimonianze documentate in quattro anni di riprese inedite di Rosy Battaglie e il montaggio di Marco Balestra, andranno a mostrare che c’è chi agisce e cambia il corso delle cose, chiede alle istituzioni bonifiche, trasparenza, dati. Produce cultura e sensibilità sull’importanza di un ambiente sano e di un futuro pulito. Storie esemplari di chi vuole resistere alle ecomafie, di chi si impegna concretamente per il cambiamento,
Nella velocità dei media mainstream, nel bisogno di capire e nel diritto di sapere, occorre dare spazio, giustizia, fare luce su chi ha trasformato un’azienda di morte in un parco o riportato i bambini a giocare a piedi nudi su un prato. La resilienza va raccontata e per farlo ci vuole approfondimento. Come? Con il giornalismo autofinanziato e resiliente, che cerca il sostegno direttamente dai cittadini, attraverso una campagna mirata di crowdfunding, per trovare una sostenibilità, nel desolante panorama dell’informazione italiana, in cui anche il servizio pubblico stenta a costituire ancora una propria unica testata digitale, come la messa in aspettativa volontaria di Milena Gabanelli denuncia. E dove lo spazio per l’informazione ambientale e al giornalismo d’inchiesta è sempre più risicato.
Cittadini Reattivi, progetto indipendente di giornalismo di interesse pubblico fondato da Rosy Battaglia, online dal 2013, che ha costruito una mappa partecipata delle comunità resilienti in Italia. Ha prodotto inchieste giornalistiche, pubblicate su alcuni dei maggiori media italiani, percorrendo con i cittadini la strada che porta al diritto di sapere sull’amianto, sui rifiuti, sul peso dell’inquinamento nella vita dei bambini di tutta la penisola.