BALTICO. PER FOTO RAGAZZI COL FUCILE MINACCE MORTE A CRONISTA ITALIANO

0 0

di Raffaella Della Morte  

“Sei un uomo morto”, dicono al telefono a Tomaso Clavarino. Portavoce ministero Estonia lo definisce utile idiota. Solidarietà da Assostampa Subalpina

“Spia russa sei un uomo morto”: è il messaggio che il 26 luglio 2017 un utente estone, al momento ancora ignoto, ha registrato nella segreteria telefonica del telefono cellulare di Tommaso Clavarino, fotogiornalista freelance italiano, che due giorni prima aveva pubblicato sul sito olandese De Correspondent un reportage  scritto e fotografico (leggi) per segnalare l’accresciuta partecipazione di cittadini dei paesi baltici alle associazioni che in questi paesi addestrano i civili all’uso delle armi per essere pronti ad aiutare le formazioni militari nazionali in caso di guerra  (leggi tutto). Fra le persone ritratte nelle foto ci sono numerosi ragazzi imberbi di età imprecisata. Il giornale ha evidenziato il fatto, usando nel titolo l’espressione “bambini soldato” che non è contenuta nel testo frimato da Clavarino (poi il titolo è stato modificato).

Il 26 luglio il portavoce del Ministero della Difesa dell’Estonia ha reagito con dichiarazioni che hanno avuto grande risonanza mediatica. Il portavoce ha definito Clavarino “un utile idiota” al soldo del governo russo e lo ha accusato di aver fatto disinformazione, addirittura di aver costruito le foto a tavolino (leggi). A Clavarino non è stata data l’opportunità di replicare e quando i commenti contro di lui si sono fatti più minacciosi ha deciso di denunciare i fatti agli inquirenti. Il 5 agosto ha denunciato la minaccia telefonica ed ha querelato per diffamazione l’autore dell’articolo e il quotidiano che per primi hanno riportato le accuse mosse dal Ministero della Difesa.

Il fotogiornalista ha realizzato il reportage per documentare il fenomeno che spinge molti cittadini dei paesi baltici a divenire dei volontari addestrati all’uso delle armi, un fenomeno che ha avuto un boom dopo l’annessione della Crimea da parte della Russia, per timore di uno scontro civile.

Anche se il reportage parla del fenomeno riferendosi ai tre paesi baltici (quindi anche all’Estonia), Clavarino ha precisato di aver fotografato gli addestramenti all’uso delle armi in Lituania e Lettonia ma non in Estonia e di averlo fatto fra aprile e giugno del 2017, dopo aver chiesto e ottenuto l’autorizzazione dagli organizzatori di queste iniziative. Ha spiegato che i ragazzi da lui fotografati imbracciano armi ad aria compressa.

“Sono un fotoreporter, faccio vedere ciò che registra l’obiettivo della mia fotocamera. Perciò mi offende che per sminuire il contenuto di quelle immagni si parli di ‘fotomontaggi’. Mi sorprende che nessuno dei tanti giornalisti estoni che ha diffuso le accuse del portavoce del ministero mi abbia cercato per conoscere la mia versione”, aggiunge Clavarino.

Il reporter ha ricevuto solidarietà dall’Assostampa Subalpina (leggi).

RDM

Da ossigenoinformazione


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21