Il tabù è stato rotto. E lo ha fatto Cnn. Fa un certo effetto vedere gli ospiti di un programma televisivo discutere apertamente in diretta sulla sanità mentale del presidente degli Stati Uniti. E’ successo domenica sera nella trasmissione “Reliable Sources” che tradotto significa Fonti Attendibili. Il tema è stato lanciato dal conduttore Brian Stelter con un tono grave adatto alla serietà della questione. “ Il Presidente è un razzista? Soffre di qualche tipo di malattia? E’ adatto a governare? E se non lo è.. che si fa?” Domande alle quali gli ospiti in studio hanno risposto con altrettanta preoccupazione. Tra loro il celebre Carl Bernstein uno degli autori dello scoop sul Watergate, editorialista del Washington Post. “ Questa è la storia della quale i reporter devono occuparsi” ha affermato “questa la domanda che devono chiedersi:Il presidente Trump è stabile e competente abbastanza per fare il suo lavoro?”
Ma non si è fermato a queste parole. Ha aggiunto:” Repubblicani, Intelligence, Alti ufficiali dell’esercito, uomini d’affari, tutti quelli che hanno avuto a che fare con la Casa Bianca e personalmente con Donald Trump sono portati a credere che non sia adatto e stanno sollevando la questione relativa alla sua sanità mentale e alla sua stabilità. Può essere, ha aggiunto, che quanto mi hanno detto non sia così pervasivo. Scopriamolo allora. Come giornalisti diamocelo come compito principale. Adesso”. E fa notizia che anche alcuni repubblicani come il senatore Bob Corker si siano uniti pochi giorni fa al coro dei democratici che sollevano dubbi sulla competenza di Trump. La deputata democratica Jackie Speier è arrivata a twittare che il presidente mostra segni di comportamento erratico e instabilità mentale. Sinora non ci sono state reazioni ufficiali della Casa Bianca , ma un tweet di Trump, domenica : “Ho seguito in tv alcune delle peggiori e più disoneste fake news come non avevo mai visto”. Intanto a ottobre uscirà il libro “Il pericoloso caso di Donald Trump. 27 psichiatri ed esperti di malattie mentali esaminano un Presidente”. Un altro tabù che cade perché in base alla cosiddetta “Goldwater Rule” che racchiude i principi dell’American Psichiatric Association non è etico per uno psichiatra dare un opinione professionale su esponenti pubblici che non si siano esaminati di persona.Questa volta però un’altra associazione che ha 3500 iscritti, la American Psychoanalitic Association, ha detto ai suoi membri di non sentirsi più obbligati a rispettare tale principio.
Una spaccatura all’interno di una categoria che si sente sotto pressione davanti alle richieste di commentare comportamenti mai visti in un presidente degli Stati Uniti. Nel libro, come si anticipa su Amazon, psichiatri e psicologi ritengono che sia un loro dovere morale e civile andare oltre una neutralità professionale e “avvisare l’America”. Si esplora cosi per la prima volta la questione e si parla apertamente di sintomi come narcisismo patologico, edonismo, paranoia, sociopatia. Patologie che portano a comportamenti e decisioni che sono sotto gli occhi di tutti e che, si legge, stanno traumatizzando la gente in America ma anche nel resto del mondo.