La mia amica Maria Meo (nella foto) e’ riuscita ad avere riconosciuta la malattia professionale per il suo babbo Michele Meo, morto per mesotelioma pleurico a Gennaio 2010, per aver respirato l’amianto. Aveva solo 58 anni. L’Inail di Nola ha riconosciuto la rendita a superstite alla vedova Meo e al fratello di Maria, fino alla maggiore eta’ (quindi 7 anni di arretrati, visto che quando e’ morto suo padre, lui aveva 10 anni). E’ stata una battaglia dura, visto che fino a pochi giorni fa, l’Inail si era rifiutata in ogni modo di riconoscere la malattia professionale. L’Inail si e’ scusata con la famiglia per l’errore commesso e gli ha comunicato che si ritirera’ anche dal processo. E’ una notizia fantastica, la migliore che potessero darmi.
Grazie alla giornalista de la Repubblica Cristina Zagaria, che dopo averle comunicato la notizia che l’Inail non riconosceva la malattia professionale, si e’ subito attivata per intervistare Maria.Grazie a Paolo Ferrario di Avvenire per averne parlato.Grazie al mio amico Stefano Corradino direttore di Articolo 21 per la sua sensibilita’ e per aver dato ampio spazio a Maria per parlare del suo dramma.Grazie alla mia amica Federica Barbieri , anche lei orfana di un padre morto per amianto (asbestosi polmonare), per essere stata vicina a Maria nei momenti di sconforto, quando voleva mollare e pensava che non c’e’ l’avrebbe mai fatta. Io ho fatto il possibile cara Maria per aiutarti, e sono felice che la situazione sia risolta nel migliore dei modi.Il tuo papa’ Michele sarebbe fiero di te, che hai lottato tantissimo per lui. Una battaglia di civilta’ e dignita’!
Marco Bazzoni-Operaio metalmeccanico e Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza-Firenze