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Giornalista uzbeco a rischio rimpatrio: lo ha deciso un tribunale russo

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Gay e giornalista del quotidiano indipendente “Novaya Gazeta”: una miscela letale per Khudoberdi Nurmatov, meglio conosciuto come “Ali Feruz”, che le autorità russe hanno deciso di rimandare in Uzbekistan. L’Uzbekistan è agli ultimi posti delle classifiche sulla libertà di stampa e criminalizza la “sodomia”. Se la decisione adottata la sera del 2 agosto da un tribunale di Mosca, che ha negato ad Ali Feruz asilo politico e lo ha dichiarato colpevole d’ingresso illegale, verrà attuata, il carcere e la tortura saranno una certezza.

Nel 2009 Ali Feruz, nato in Russia e poi trasferitosi in Uzbekistan dove aveva preso la cittadinanza a 17 anni, era stato avvicinato dai servizi segreti che gli avevano chiesto di diventare un loro informatore. Al rifiuto, era stato arrestato e torturato. Per questo motivo aveva lasciato il paese e, dopo due anni di peregrinazioni, era arrivato in Russia. Il percorso opposto, purtroppo, appare prossimo.


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