Nei primi sette mesi del 2017 sono aumentati gli incidenti e i morti sul lavoro. Il numero ha raggiunto quota 591,209 in più rispetto ai 562 decessi avvenuti nello stesso periodo del 2016 (+ 5,2%). E’ quanto afferma l’ISTAT pubblicando i primi dati sul 2017. Le denunce di infortunio pervenute all’istituto sono state 380.236,5.750 in più rispetto allo stesso periodo del 2016(+1,3%) per effetto di un aumento infortunistico dello 1,2% registrato per i lavoratori(2,832 casi in più) e dell’1,4% per le lavoratrici(Oltre 1900 in più)
All’incremento -spiega l’Istituto-hanno contribuito soltanto la gestione industria e servizi(+2,1%) e la gestione Conto Stato dipendenti(+3,6%)mentre Agricoltura e Conto Stato studenti delle scuole pubbliche statali hanno fatto segnare un calo pari, rispettivamente al 5,0% e all’1,9%.
A livello territoriale, le denunce di infortunio sono aumentate al Nord (oltre 5800 casi in più) mentre hanno fatto registrare una diminuzione al Sud (-985) e nelle isole(-337). Gli aumenti maggiori in valore assoluto si sono registrati in Lombardia(+2821 denunce) ed Emilia Romagna (+1560 ) mentre le riduzioni più sensibili sono quelle rilevate in Puglia(-672) e Sicilia(-678). A morire sul lavoro sono soprattutto gli uomini i cui casi mortali sono saliti da 506 a 531(+4.9%).Le donne decedute sono passate da 57 a 60%(+7,1%). Diminuiscono le denunce di malattie professionali,sottolinea l’Inail,(-3,6%).