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A Salvini il Sud non porta fortuna

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Il Sud è pieno di problemi per Matteo Salvini. Ciro Borriello, 60 anni, medico, sindaco di centrodestra di Torre del Greco con simpatie leghiste, è finito in manette arrestato da agenti della Guardia di Finanza. Le accuse della procura della Repubblica di Torre Annunziata sono pesanti: “Mazzette” prese da una ditta di rifiuti da favorire negli appalti.
Le precauzioni erano massime per non essere scoperti. Le tangenti, per i magistrati, «venivano consegnate al sindaco nel corso di incontri mensili in luoghi appartati, privi di copertura di cellulari, mediante passaggi da un’auto all’altra». Tuttavia video e intercettazioni telefoniche hanno incastrato Borriello, dimessosi da sindaco. Le ipotesi di reato sarebbero tre: corruzione, truffa e falso.
C’è un problema penale e uno politico. Borriello, ex Forza Italia, era stato rieletto sindaco del comune vesuviano nel 2014 con una coalizione di centrodestra ed era diventato un acceso tifoso di Matteo Salvini e del suo progetto della discesa al Sud della Lega Nord.
Archiviati come “folklore” i passati insulti ai napoletani e ai meridionali, bussava alle porte di “Noi con Salvini”, il movimento varato dal segretario del Carroccio per conquistare il centro e il sud dell’Italia. Un simbolo elettorale personale perché nel meridione non è spendibile, per lo stesso nome, il logo di Lega Nord. Borriello era andato al comizio di Salvini a Napoli e compare in diverse foto in sua compagnia: brindisi e volti sorridenti. Apprezzava le sue scelte: «Condivido molte delle sue idee, non nascondo la possibilità di un’adesione al movimento». In particolare condivideva l’ostilità del segretario della Lega Nord all’accoglimento degli immigrati in Italia e da sindaco aveva pronunciato un secco no a quelli destinati a Torre del Greco. Coltivava il progetto di essere eletto nelle liste leghiste alla Camera.
Tutti i sogni ora sono svaniti. I leghisti prendono nettamente le distanze da lui. Il coordinatore campano di Noi con Salvini, Gianluca Cantalamessa, ha smentito ogni rapporto: «Il sindaco di Torre del Greco, Ciro Borriello, non è mai stato un iscritto di Noi con Salvini, né tantomeno un nostro attivista, pertanto nessuno può dire che ha aderito al nostro progetto politico. Ha espresso apprezzamento per il nostro leader, come tanti altri amministratori campani».
È complicata la battaglia di Salvini per allargare i confini della Lega Nord al Sud. A maggio, al congresso di Parma del Carroccio, aveva annunciato: la Lega «adesso è a livello nazionale, da Nord a Sud…Tornerò a Palermo, all’Aquila, in Puglia e in Calabria, solo così l’Italia può vincere». L’Italia, non più la Padania.
Da tre anni il segretario del Carroccio ha lanciato il progetto di trasformare la Lega Nord da padana a nazionale, ad italiana. Il disegno è di farla divenire da un partito localista e indipendentista concentrato nel lombardo-veneto in uno nazionalista e sovranista impegnato nelle battaglie contro l’immigrazione, l’Europa e l’euro. Battaglie nelle quali parla di Italia e mette da parte la Padania cara a Umberto Bossi. Salvini ha capovolto l’impostazione nordista di Bossi. L’intento è di costruire un nuovo partito per raccogliere la protesta populista in Italia sul modello del Front National della francese Marine Le Pen.
Il progetto sembra marciare bene. L’ultimo sondaggio elettorale effettuato da Ixè per Agorà, Rai3, assegna al Carroccio il 14,9 per cento dei voti, un dato superiore al 13,4 per cento di Forza Italia guidata da Silvio Berlusconi. Il Pd di Matteo Renzi e il M5S di Beppe Grillo, invece, corrono appaiati con circa il 27 per cento dei voti.
I risultati sono buoni per Salvini, confermato segretario della Lega Nord a maggio con oltre l’80 per cento dei voti nel congresso di Parma. Ma mentre le cose vanno benissimo al Nord e abbastanza bene al Centro, al Sud la situazione è difficilissima. Si è visto anche nelle elezioni comunali dello scorso giugno: un flop nel Mezzogiorno. Una verifica ci sarà nelle elezioni regionali siciliane di novembre, il voto sembrerebbe una partita a tre tra Renzi, Berlusconi e Grillo. Il Sud non porta fortuna a Salvini. L’arresto del suo ex tifoso Borriello è l’ultima goccia.

Fonte: sfogliaroma


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