Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta inviata da Daria Bonfietti, Presidente dell’Associazione parenti vittime strage di Ustica all’ex Presidente consiglio dei Ministri Matteo Renzi che tre anni fa aveva avviato la procedura di desecretazione degli atti coperti da segreto di stato sulla strage del 27 luglio 1980.
Come Associazione dei Parenti delle Vittime della Strage di Ustica. Abbiamo salutato la sua direttiva dell’aprile 14 sulla desecretazione come un positivo progetto di trasparenza, di corretto rapporto tra cittadini e Istituzioni e come significativo contributo alla ricostruzione storica:
abbiamo cercato di impegnarci – pur tra indifferenza e atteggiamenti burocratici di rifiuto e chiusura- visionando le carte che via via venivano messe a disposizione e infatti abbiamo da subito cominciato a denunciare una insufficienza del materiale reso disponibile); per Ustica una “cronica” mancanza di documentazione coeva ai fatti:
abbiamo continuato il nostro impegno trovando “ascolto” nel sottosegretario Claudio De Vincenti ma oggi ci sentiamo di denunciare e richiamare la sua attenzione, proprio come capo del Governo che aveva aperto il processo, sugli esiti fallimentari che si stanno prospettando;
intanto riteniamo gravissimo che il Governo attuale non abbia nominato un sottosegretario di riferimento indebolendo nei fatti la tensione dell’Esecutivo quando sempre più clamorose emergono le difficoltà: da un lato per la inconsistenza del materiale messo a disposizione, segnale evidente di una mancanza di indirizzo politico nelle varie Amministrazioni – segnaliamo ad esempio la assoluta mancanza di documentazione del Ministero dei Trasporti (un Ministero che quindi totalmente non ottempera alla direttiva) la assoluta mancanza di documentazione per l’arco di sei anni 80-86 della Marina, a scendere fino alla mancanza di documentazione della Prefettura di Bologna.
Una situazione alla quale fa poi da corollario l’emergere di una situazione disastrosa e forme di archiviazione inaccettabile delle varie amministrazioni.
Una situazione che, proprio nel rispetto degli impegni della sua direttiva, dovrebbe richiedere il massimo dell’impegno e della consapevolezza e che si va via via trasformando in una resa che però trova un’inaccettabile alibi proprio nel considerare sbagliata e velleitaria proprio la direttiva stessa da lei promulgata. Tutto questo mi sento di denunciare portando a sua conoscenza per chiedere un impegno nello spirito che aveva animato la sua iniziativa.
(Daria Bonfietti, Presidente Associazione parenti vittime strage di Ustica)