“L’unica speranza è non arrendersi mai” e quest’anno lo ribadiremo il prossimo 26 luglio in viale Amelia a Roma dove ricorderemo Rita Atria nell’ultimo luogo che la vide viva e dove decise di darsi la morte, dopo la morte di Paolo Borsellino, per restare libera e non condannata all’isolamento e all’infamia da una politica e da una società che chiede solo martiri senza provare a cambiare”. Lo scrive in una nota l’Associazione Rita Atria.
In quest’anniversario così importante abbiamo pensato di organizzare due momenti: domenica 23 luglio alle 10.30 al cimitero di Partanna, dove da sempre portiamo quella Rosa Rossa che tanto amava Rita e l’evento nazionale proprio a Roma per testimoniare che l’antimafia non si esercita con la retorica istituzionale, con le commemorazioni una volta all’anno, con facili slogan, ma praticando la memoria attiva, denunciando, documentando, dando voce, sostegno e solidarietà concreta alle vittime, lottando ogni giorno per cambiare un sistema di valori che ormai ha preso il sopravvento e che puzza di quel compromesso morale, di quella indifferenza, di quella contiguità e quindi della complicità di cui parlava il Giudice che si prese cura di lei.
Interverranno portando il loro contributo (testimonianze, musiche, letture):
Franca Imbergamo (DNA – Roma)
Gaetano Saffioti – Testimone di Giustizia
Ulisse – Testimone di Giustizia e Presidente onorario
Vittorio Nevano – Regista della fiction “Non Parlo più” (Storia di Rita Atria) accompagnato da parte del Cast.
Famiglia Dettori
Mario Ciancarella
Davide Mattiello – Commissione Antimafia e Referente Testimoni di Giustizia
Stefania Mulè – Attrice e Regista
Fabrizio Varchetta – Cantautore
Paolo Scatragli – Scrittore e chitarrista
Antonella Serafini – Musicista – al Violino
Anca Vasilica Muraru – Soprano
Il nostro grazie va:
A Graziella Proto – Direttore di Casablanca (lesiciliane.org), grande amica grande professionista
A Goffredo D’Antona, Carmelo Picciotto e Nino La Rosa per il supporto legale
A Stefania Mulè per il coordinamento Artistico
A Silvestro Nicolaci per aver creato il logo che ci accompagna da 10 anni e per la Favola di Palermo che stanno ristampando e che dovrebbe trovare posto in ogni scuola
Ai tanti consulenti che hanno lavorato e lavorano gratis senza riflettori.
A tutti gli amici che non possiamo citare per motivi facilmente comprensibili…
E a tutti i nostri compagni di viaggio.