Sostegno economico, finanziario e di educazione all’economia per microimprese e professionisti in Italia e nei Paesi target; progetti di rimpatrio volontario assistito per migranti, con interventi sia in Italia che nei Paesi di origine per la creazione di attività in loco con il supporto finanziario del microcredito; progetti di cooperazione allo sviluppo e sostegno all’economia in Italia e nei Paesi scelti, per mezzo di programmi di microcredito anche al fine di mitigare i flussi migratori irregolari; migliore gestione delle rimesse dei migranti nei Paesi di origine. Sono alcuni campi d’azione previsti nel protocollo di intesa siglato ieri (14 luglio) alla Farnesina tra la Co.Re.Is, Comunità Religiosa Islamica Italiana e l’Ente Nazionale per il Microcredito, alla presenza del ministro degli Esteri Angelino Alfano. La firma, da parte di Mario Baccini, presidente ENM e Abd al-Sabur Turrini, direttore generale e membro dello Sharia Board della Coreis italiana è avvenuta a margine di un convegno organizzato dall’Ispi al Ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale sul tema “La tutela delle comunità religiose: investire sui giovani quali protagonisti di una nuova stagione di incontro, dialogo e convivenza pacifica tra i popoli”, al quale sono intervenuti il segretario generale Maeci Elisabetta Belloni, il segretario per i rapporti con gli Stati per la Santa Sede, mons. Paul Gallagher, e il segretario generale della Coreis, IlhamAllah Chiara Ferrero. Altre opportunità grazie al microcredito sono la microassicurazione, con una diminuzione del rischio di default, e lo housing microfinance, prestiti per miglioramenti all’abitazione o per il pagamento di un numero limitato di rate del mutuo o di canoni d’affitto, così da prevenire il rischio di sfratti. «Si tratta di un accordo decisamente innovativo e unico nel suo genere fra un Ente pubblico e una Comunità islamica di musulmani italiani – afferma il direttore generale della Coreis Abd al-Sabur Turrini -. Infatti, oltre ai progetti di carattere finanziario, l’accordo prevede anche corsi di educazione finanziaria, al fine di favorire sempre di più l’accesso al credito per i migranti in Italia, ma anche per la promozione del welfare nei Paesi di origine».