Non c’è nulla di scherzoso nel video che il presidente Trump ha rilanciato sul suo account twitter nel quale lo si vede aggredire un uomo con un logo di CNN al posto del viso. Non è l’ennesimo attacco contro la stampa accusata dal miliardario di screditare ogni sua mossa, di essere disonesta e di parte. Questa volta il video di 28 secondi, recuperato in un sito della destra, ha qualcosa di più sinistro. Difficile non cogliere un invito alla violenza fisica contro i giornalisti che non sono considerati amici. Roba da regimi autoritari, impensabile potesse accadere negli Stati Uniti. Eppure se si ripercorrono gli scontri e le incomprensioni di Trump con la stampa dai mesi della campagna elettorale sino ad oggi, si intravede più chiaramente questa escalation di aggressività culminata con il video che incita allo scontro fisico. Dura la reazione di CNN. “E’ un giorno triste quando il Presidente degli Stati Uniti incoraggia la violenza contro i reporter.
Invece di preparare il suo viaggio all’estero, il suo primo incontro con Vladimir Putin, affrontare il dossier della Corea del Nord e lavorare al suo progetto sanitario, si intrattiene in comportamenti infantili molto al di sotto della dignità del suo ufficio. Noi continueremo a fare il nostro lavoro, lui dovrebbe iniziare a fare il suo”. Sono davvero lontani i tempi in cui l’emittente ospitava tutte le mattine una telefonata di commento alle notizie del giorno dell’allora candidato Donald Trump. Il miliardario le sparava grosse e gli ascolti salivano. Una gallina dalle uova d’oro. I vertici di CNN non sembravano per nulla turbati dalle dichiarazioni razziste, sessiste e misogene di Trump…anzi. Hanno modificato il palinsesto e per mesi si sono concentrati solo sulla campagna elettorale, molto più redditizia di qualunque altro argomento, trasmettendo in diretta ogni parola di Trump, amplificando ogni suo slogan senza porsi alcun problema etico di quello che il miliardario diceva. Trump non aveva neppure bisogno di spendere soldi in spot elettorali. Era in onda a tutte le ore gratis, soprattutto su CNN. Rapidamente e inesorabilmente la popolarità di Trump si è consolidata anche grazie all’enorme spazio che alcuni media gli hanno dato, CNN è tra questi, trasformando Trump, all’inizio visto come un fenomeno di colore in un candidato affidabile. E’ su queste scelte editoriali, su quella incurante rincorsa iniziale agli ascolti che oggi i giornalisti di CNN dovrebbero interrogarsi. Sono sicuri che non si sarebbe potuto fare altrimenti?