«Premesso che la vicenda Consip è una vicenda della massima delicatezza istituzionale e democratica, dal momento che ha tutti i contorni di un duro scontro all’interno degli apparati dello Stato, e premesso che è quanto mai doveroso che si arrivi prima possibile ad individuare mandanti e attori di tale scontro, in questo come in tutti i casi analoghi il sequestro del telefonino di una giornalista resta un atto grave, peraltro già contestato in più sedi». Lo affermano, in una nota, Fnsi e Usigrai.
«Sequestrare il telefonino di un giornalista – proseguono – vuol dire una palese ed esplicita violazione della segretezza delle sue fonti. Abbiamo piena fiducia nella magistratura, che deve fare serenamente il proprio lavoro per accertare i fatti, ma è necessario che venga rivista con urgenza la decisione di sequestrare il telefonino di Federica Sciarelli, alla quale va la nostra piena solidarietà».