Costretti a vivere sotto scorta per aver svolto il proprio lavoro senza condizionamenti di alcun tipo, senza paura, nonostante le ripetute minacce di morte e i tanti atti intimidatori subiti. Sono stati loro, i cronisti sotto scorta, con il loro lavoro, con le loro testimonianze, i protagonisti della cerimonia di consegna dei diplomi ai vincitori della prima edizione del premio “Schiena dritta”, istituito dall’Ordine nazionale dei giornalisti in memoria del Presidente emerito Carlo Azeglio Ciampi, scomparso lo scorso anno. Proprio Ciampi esortava spesso i giornalisti a tenere sempre la schiena dritta.
Hanno parlato, davanti al folto pubblico presente in sala all’hotel Massimo d’Azeglio a Roma, alcuni dei 20 giornalisti italiani che vivono sotto scorta. Il Consiglio Nazionale dell’ODG ha fortemente voluto la loro presenza in questa occasione perché il servizio premiato per la categoria radiotv, realizzato da Daiana Paoli di Rainews24, con il montaggio di Lorenzo Maffei, e’ proprio dedicato alla storia di Federica Angeli, giornalista di Repubblica che vive sotto scorta da quattro anni. Daiana Paoli ha raccontato non solo le inchieste della Angeli sulla mafia del litorale romano, ma ha trascorso un’intera giornata con la collega, per raccontare anche la quotidianità di una vita blindata, condivisa con il marito e con tre figli piccoli, anche loro più volte nel mirino della criminalità organizzata. Presente alla cerimonia anche il direttore di Rainews24 Antonio Di Bella.
Un premio questo tutto al femminile: a vincere per la sezione carta stampata e’ stata Floriana Bulfon (L’Espresso) con il reportage “Noi, i ragazzi dello zoo di Roma” sui piccoli migranti che vivono, invisibili, nei cunicoli della stazione Termini dove sono preda dei pedofili, mentre per il web Maria Cristina Fraddosio e’ stata premiata per l’inchiesta “All’ombra del caporalato”, sulla catena di responsabilita’ dietro il ghetto pugliese di Rignano, pubblicato da Repubblica.it.