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Per Nazli e gli altri colleghi in carcere in Turchia continua campagna di Art.21 contro bavaglio turco. Oggi conferenza stampa Fnsi

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E’ ripreso oggi a Istanbul uno dei tanti processi ai presunti appartenenti alla rete di Fethullah Gulen, ritenuto l’ideatore del fallito colpo di stato in Turchia nel luglio 2016. Tra gli imputati, che rischiano l’ergastolo per terrorismo. anche tre giornalisti. Si tratta solo di uno dei procedimenti, almeno un centinaio, a carico delle decine di migliaia di persone arrestate dalla scorsa estate. Alcuni sono iniziati già da qualche mese altri si apriranno nelle prossime settimane. Quasi tutti coinvolgono esponenti della stampa, come quello che vede alla sbarra i colleghi del quotidiano d’opposizione Cumhuriyet. La prima udienza è fissata per il 24 luglio.

Tra gli imputati più autorevoli del processo iniziato oggi una delle veterane del giornalismo turco, Nazli Ilicak, processata insieme ai fratelli Altan, Ahmet, scrittore e giornalista per Cumhuriyet e Milliyet, oltre che per Taraf, e Mehmet, autore di diversi libri sulla politica turca. Entrambi sono stati arrestati a settembre dopo che erano stati loro sequestrati documenti relativi alle inchieste su cui stavano lavorando.

Alla prima udienza hanno partecipato molti rappresentanti di organizzazioni per la libertà d’espressione, tra cui Article 19, Index on Censorship e PEN International, e per i diritti umani, come Amnesty International.

Per la Federazione nazionale della stampa italiana era presente il segretario Raffaele Lorusso che oggi, con il presidente della Fnsi Beppe Giulietti, terrà una conferenza stampa per fare il punto sulla situazione della repressione della libertà dell’informazione e sulle prossime azioni per supportare i colleghi imbavagliati in Turchia.

Dal 15 luglio dello scorso anno sono oltre 150 i giornalisti finiti in carcere. L’azione repressiva è favorita dallo stato d’emergenza proclamato nel Paese che ha portato alla sospensione delle garanzie democratiche di tutti i cittadini turchi.

Nell’ambito delle inchieste sul fallito golpe  sono stati eseguiti decine di migliaia di arresti in ogni settore della vita pubblica, dalla politica all’esercito, dalla magistratura, alla scuola e, ovviamente, in quello dell’informazione.

Per loro è per tutti coloro che Erdogan vuole zittire, Articolo 21, insieme a Fnsi. NoBavaglio Pressing e tante organizzazioni per i diritti umani, continuerà a portare avanti la campagna contro il bavaglio turco, senza mai abbassare la guardia.


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