Palermo, il 19 giugno Giulietti (Fnsi) al Giardino della memoria

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Durante l’incontro, a cui parteciperanno anche il presidente dell’Unci, Alessandro Galimberti, e il segretario regionale dell’Assostampa Sicilia, Alberto Cicero, sarà presentato il dépliant informativo dell’Unione cronisti che racconta la storia del sito di Ciaculli

Il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, ed il presidente nazionale dell’Unci, Alessandro Galimberti, saranno a Palermo lunedì 19 giugno per partecipare ad un evento organizzato dall’Unione nazionale cronisti italiani in programma alle 10.30 nella sala convegni dell’Associazione siciliana della Stampa in via Francesco Crispi.
Nel corso dell’incontro sarà presentato il dépliant informativo che racconta la storia del Giardino della memoria, il sito confiscato alla mafia e gestito da Unione cronisti e Associazione nazionale magistrati. Oltre a Giulietti e Galimberti parteciperanno all’incontro il vicepresidente nazionale dell’Unci, Leone Zingales, che è l’ideatore del Giardino, il segretario regionale dell’Assostampa, Alberto Cicero, ed il presidente regionale dell’Unci, Andrea Tuttoilmondo.

Subito dopo la presentazione del dépliant, Giulietti e Galimberti si recheranno nel Giardino di via Ciaculli. «Questo è un luogo unico che merita di assumere un significato molto importante sul tema della memoria. Il lavoro che stanno svolgendo i cronisti in questo luogo, e sui temi della legalità e della lotta alla mafia, è importante e non ci sono parole per ringraziarli», aveva detto il 4 febbraio 2016 il presidente Giulietti, visitando il Giardino della memoria.

Per Alessandro Galimberti, «il dépliant che presenteremo il 19 racconta brevemente alcune delle tappe più significative del progetto promosso da Unci e Anm. Il Giardino ci ricorda non solo l’eroismo civico di tanti servitori dello Stato, alcuni noti e molti altri caduti confinati per decenni nell’oblio, ma ci infonde il coraggio per continuare le battaglie quotidiane per la legalità, per l’onestà e per la rettitudine, qualunque sia il nostro ruolo nella società, senza alibi».


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