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Otranto tra Scilla e Cariddi

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E’ durato poco il regno salentino di Flavio Briatore; lo stabilimento per VIP, in costruzione a Otranto, per il quale aveva concesso il marchio Twiga come a Montecarlo, è stato chiuso dalla Procura di Lecce. Sequestro Twiga.webloc Progetto partorito con la cordata otrantina di Raffaele De Santis, che è proprietario del villaggio Alimini (ex Val Tur) e presidente Federalberghi.

Un percorso lungo otto anni

Abuso edilizio in zona sotto vincolo paesaggistico, occupazione demanio marittimo, accesso al mare privatizzato privo di autorizzazione. Decisione in aperto contrasto con il permesso ai lavori rilasciato dal Comune di Otranto, il cui sindaco Luciano Cariddi è giunto alla fine del suo secondo mandato, otto anni che culmineranno nelle elezioni comunali dell’11 giugno. Una tradizione quella di Cariddi, che cerca di perpetrarsi nella candidatura del fratello Pierpaolo, a capo della lista “ Otranto non si ferma”. L’aspirante sindaco è anche progettista del Twiga di Otranto, e contemporaneamente direttore ai lavori, in chiaro conflitto d’interessi; talmente macroscopico da causare al fratello Luciano accuse di favoreggiamento. Che si aggiungono all’indagine in corso per abuso d’ufficio, sui lavori 2011 di riqualificazione del costone roccioso, che crollò in zona Punta, danneggiamenti della falda sottostante alla chiesetta della Madonna d’Alto Mare, e il transennamento del Fascio. Cariddi indagato.webloc

In quella circostanza, secondo Corriere Salentino “l’attuale sindaco avrebbe violato l’art.97 della Costituzione, che impone il dovere di astensione in caso di interessi a favore di un congiunto” Luciano Cariddi al contrario, avrebbe partecipato alla votazione del progetto preliminare, che prevedeva un costo totale di 1.800.000 euro, di cui 153.000 destinati al fratello per spese tecniche e progettazione. Ovviamente al sindaco uscente la facoltà di contrastare tali accuse, per ora a livello giuridico esiste solo un avviso di garanzia.

Lecce News riporta le ultime dalla Procura: confermato il sequestro probatorio e respinta la richiesta della riapertura del Twiga (che ora dovrà cercarsi un altro marchio dopo il veto di Briatore) da parte della Cerra s.r.l. di De Santis, che rimane iscritto nel registro degli indagati insieme al progettista e candidato sindaco Pierpaolo Cariddi.

Nella norma degli accessi al mare, evidenziati nel caso del Twiga dalle passerelle amovibili che sono state rimosse da poco, un’opera del genere non è prevista dal Piano Regolatore, in un terreno agricolo come quello dei lavori in corso. La scogliera che Mr Billionaire aveva adocchiato per il suo progetto pugliese, è denominata dagli otrantini Canalone. Gemma di rocce tufacee, che racchiude una lingua di mare dai colori caraibici. Un patrimonio di tutti, il cui impatto ambientale zero era stato conservato dai locali. Ora proprio a picco, deturpano la vista gazebo, lettini e una piscina amovibile, oltre alle orrende cabine Enel e al container che fiancheggiano il rudere della masseria Cerra. Terreni di proprietà di De Santis, che otteneva nulla osta ai lavori il 4 marzo del 2016, con delibera del consiglio comunale di Otranto, dopo votazione all’unanimità, malgrado i vincoli di cui sopra.

Secondo Lecce Cronaca, si astennero dalla votazione sia Luciano Cariddi, che il consigliere Antonio Schito. Sul fronte opposto della contesa amministrativa prossima, la lista “Otranto è di tutti” capeggiata dall’avvocato Luca Bruni, e l’ex vice-sindaco, Lavinia Puzzovio, trasmigrata nella lista concorrente per dissidi con la giunta attuale.

Il programma di Bruni Programma Bruni.webloc dal suo discorso d’apertura della campagna elettorale, basato su “alternativa democratica al sistema dinastico, (allusione ai fratelli Cariddi) decentralizzazione degli obiettivi, ossia puntare sul comparto edilizio ai fini di garantire lavoro tutto l’anno, e non solo nel turismo d’estate” sollecita una risposta a quesiti decennali:

  • “Quali sono le garanzie di controllo da parte di eventuale nuova giunta, ai fini di evitare gli abusi edilizi di cui Otranto è costellata?
  • Come si può porre rimedio al crollo dei costoni di tufo e falesia nella zona La Punta e Fascio, che già ha minacciato pochi anni fa la Madonna dell’Alto Mare, e sta danneggiando ora la Baia dei Turchi? Ci sono i soldi per avviare un’opera di sostegno strutturale compatibile con l’ambiente?
  • Come evitare altri casi Twiga, fermo restando che esistono da anni strutture in palese violazione ambientale, che deturpano zone protette, precedenti alla proprietà sotto sigillo della Procura?”

I casi più vistosi di brutture paesaggistiche sono concentrati a pochi chilometri distanti dal Canalone: sempre in località Cerra, strutture in legno erette proprio sopra la scogliera dalla Dolce Riva di Itaco Cantoro, e balaustre bianche stile ranch, che costeggiano la bellissima Grotta Monaca, di proprietà del residence omonimo. Non basta: cementificazione della villa comunale e il progetto gasdotto nella zona Cave, vicino al porto.

Secondo i giornali locali, Bruni avrebbe il supporto di Pd e Raffaele Fitto, oltre all’appoggio non indifferente di Dario Stefano, presidente della giunta per elezioni al Senato.

Pd su Bruni.webloc

Lettera43 riferisce di un’amicizia stretta tra Massimo D’Alema e la famiglia De Santis, che avrebbe favorito il progetto Twiga. Parenti Twiga.webloc
Pettegolezzi di paese raccolti per far colore, o retroscena reali che influenzano da sempre lo scenario salentino? La risposta alle indagini della Procura. Quella degli elettori locali, alle urne.


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