Da Salvini non mi aspettavo niente di buono sulla nuova legge per naturalizzare i figli dei migranti venuti in Italia. Ma il razzismo di Grillo è una delusione. Perché ho grande rispetto per i comici che fanno satira, forse le persone che hanno più sensibilità politica di tutti. E’ come se la Dandini ce l’avesse con gli ebrei. O Guzzanti, con gli omosessuali. Luttazzi, con i medicanti. Crozza, con gli handicappati.
Un comico è un intellettuale. Cioè uno che capisce più degli altri, per far capire anche agli altri, ridendo insieme. E’ un mediatore culturale che usa la battuta per aprire i cervelli. Che esagera gli atteggiamenti antisociali, per scomunicarli con il ridicolo. Che dilata i luoghi comuni, per disinnescarli.
Grillo ha fatto per anni questo alta professione. Con bravura e coraggio. Facendoci ridere e pensare. Ora non può ridursi a scimmiottare un Salvini o mettersi in scia di una Meloni. Vederlo fare l’oppositore di una buona legge per dare dignità a chi la merita è un lutto. E mi ci vorrà tempo per elaborarlo.
Iscriviti alla Newsletter di Articolo21