Il 3 maggio Sami Ben Gharbia, fondatore e direttore del portale indipendente Nawaat, è stato interrogato per sei ore consecutive in merito a un articolo pubblicato il 21 aprile in cui era stato rivelato un progetto della presidenza della repubblica di “aggiustare” un decreto legge in materia di “riconciliazione economica”. Si tratta di un pessimo segnale che le autorità tunisine hanno voluto mandare al giornalismo indipendente che prova a criticare, quando ritiene necessario, le politiche del governo.
Il decreto legge in questione, secondo la versione che sarebbe stata modificata dalla presidenza della repubblica, garantirebbe l’immunità dai procedimenti giudiziari agli uomini d’affari e agli ex funzionari governativi intenzionati a restituire le somme acquisite illegalmente mediante corruzione e tangenti sotto la presidenza di Ben Ali, deposta dalla “primavera” del 2011.
La proposta è stata criticata da esponenti politici, associazioni anti-corruzione e movimenti della società civile tunisina.