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Riforma editoria: pubblicati i decreti su stati di crisi, prepensionamenti e contributi alle imprese

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Rivisti i criteri per il riconoscimento alle imprese degli stati di crisi e innalzati i requisiti per l’accesso dei giornalisti alla pensione anticipata, con la conferma delle disposizioni transitorie per il 2017 e 2018. Ridefinita anche la disciplina dei contributi diretti alle aziende editrici di quotidiani e periodici.

Sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale altri due decreti attuativi della legge di riforma dell’editoria approvata lo scorso ottobre. I provvedimenti riguardano l’incremento dei requisiti e la ridefinizione dei criteri per l’accesso ai trattamenti di pensione di vecchiaia anticipata dei giornalisti e i nuovi criteri per il riconoscimento degli stati di crisi delle imprese editrici, il primo, e la ridefinizione della disciplina dei contributi diretti alle imprese editrici di quotidiani e periodici, il secondo.

Per quanto riguarda i nuovi criteri di accesso ai trattamenti  di pensione anticipata, il decreto stabilisce il requisito di anzianità contributiva pari a 25 anni, al posto degli attuali 18, ed estende anche ai giornalisti l’applicazione del meccanismo di adeguamento del requisito all’aspettativa di vita, secondo i criteri generali vigenti nell’ordinamento pensionistico.

Inoltre i giornalisti potranno maturare il diritto alla pensione anticipata con un anticipo massimo di cinque anni rispetto all’età anagrafica stabilita per il diritto alla pensione di vecchiaia nel regime previdenziale dell’Inpgi.

Confermati, nelle disposizioni transitorie, i requisiti per l’accesso al trattamento da parte dei giornalisti interessati da piani di crisi non ancora recepiti in sede di ministero del Lavoro: un’anzianità contributiva pari a 25 anni interamente accreditati presso l’Inpgi e un’età anagrafica pari, negli anni 2017 e 2018, ad almeno 58 anni per le donne e 60 anni per gli uomini.

Ribaditi, infine, il divieto per i giornalisti prepensionati di mantenere rapporti di collaborazione con l’azienda e l’obbligo per gli editori di effettuare nuove assunzioni, nel rapporto di un nuovo assunto ogni tre prepensionamenti.

Per quanto riguarda, invece, i nuovi criteri stabiliti in materia di stati di crisi, potranno accedere alle misure di integrazione salariale straordinaria, per non più di 24 mesi in un quinquennio mobile, le imprese interessate da riorganizzazione aziendale in presenza di crisi, crisi aziendale (compresi i casi di cessazione dell’attività produttiva dell’azienda o di un ramo di essa anche in costanza di fallimento) e contratto di solidarietà.

Con decreto del ministro del Lavoro, da adottare entro 60 giorni di concerto con il ministro dell’Economia, saranno stabiliti i criteri per il riconoscimento delle causali della riorganizzazione aziendale in presenza di crisi e della crisi aziendale, oltre alla durata minima del periodo di sospensione o di riduzione dell’orario di lavoro ai fini dell’opzione per la liquidazione anticipata della pensione di vecchiaia.

In merito, infine, alla ridefinizione della disciplina dei contributi all’editoria, vengono specificate le tipologie di imprese che possono essere destinatarie dei contributi, con l’esplicita esclusione delle imprese editrici di organi di informazione dei partiti e movimenti politici e sindacali e di quelle facenti capo a gruppi editoriali quotati o partecipati da società quotate.

Rivisti anche i requisiti per l’accesso ai contributi diretti, tra cui il regolare adempimento degli obblighi derivanti da ciascuna tipologia di contratto collettivo di lavoro, nazionale o territoriale, applicato dall’impresa richiedente il contributo; il numero dei giornalisti dipendenti; la distribuzione, la periodicità e l’obbligo di avere un’edizione in formato digitale dinamico e multimediale della testata, in parallelo con l’edizione su carta o in via esclusiva. Ulteriori, specifici requisiti sono previsti per le testate pubblicate esclusivamente in formato digitale.

I provvedimenti entreranno in vigore il 13 giugno.  Le disposizioni del decreto sui contributi alle imprese editrici si applicheranno a decorrere dal 2018.

PER APPROFONDIRE
Di seguito i link ai testi dei due provvedimenti pubblicati in Gazzetta Ufficiale (Serie Generale n. 123 del 29 maggio 2017):

Decreto Legislativo 15 maggio 2017, n. 69
Decreto Legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Da fnsi


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