Il vice direttore delle relazioni istituzionali ed internazionali della Rai dr. Stefano Luppi ha ricevuto stamane una delegazione di 7 persone in rappresentanza delle 14 associazioni che costituiscono il coordinamento a sostegno dei prigionieri politici palestinesi in sciopero della fame.
La delegazione ha rappresentato al dirigente Rai la gravità dell’inspiegabile blackout informativo, cui partecipa anche il servizio pubblico. Con esso si tiene l’opinione pubblica italiana all’oscuro di quanto avviene nelle carceri israeliane nelle quali dal 17 aprile 1500 prigionieri politici palestinesi hanno iniziato uno sciopero della fame ad oltranza. Essi chiedono il rispetto di una parte soltanto dei doveri che la IV Convenzione di Ginevra impone alle “potenze occupanti” in materia di trattamento dei prigionieri. La chiusura del governo israeliano anziché fiaccare la resistenza dei prigionieri ne ha accresciuto la determinazioni ed il numero. Gli scioperanti sono ormai diventati 1800 mentre le loro condizioni di salute deperiscono pericolosamente.
La delegazione ha sottolineato come il silenzio su un avvenimento di tale portata sia davvero inspiegabile dal momento che sotto il profilo dell’informazione un così alto numero di persone che prendono tutte insieme una decisione del genere e la attuano e’ di per sé una “notizia” di rilievo. Assume ancora piu’ importanza per le motivazioni che la ispirano e per il fatto che Israele, come l’Italia, e’ tra i paesi firmatari della convenzione e quindi in obbligo di rispettarla.
La delegazione ha quindi sollecitato l’intervento dei vertici della rai perché vengano richiamate le strutture competenti al rispetto del dovere di una informazione corretta e completa. Dovere che non è solo del servizio pubblico ma lo riguarda particolarmente
Il dr. Luppi ha assicurato che trasmetterà nelle carceri israeliane le rimostranze e le richieste della delegazione ai vertici aziendali. Nel mentre si svolgeva l’incontro era in atto un presidio con bandiere palestinesi e cartelli all’ingresso dalla Rai in viale Mazzini, che ha richiamato l’attenzione dei passanti.
Il coordinamento a sostegno dei prigionieri politici palestinesi in sciopero della fame