– 20 regioni, 1000 scuole, 30.000 studenti collegati in streaming, 4 eventi in contemporanea a Milano, Trieste, Cagliari e Matera per promuovere il Manifesto della Comunicazione non ostile
– L’iniziativa, sostenuta tra gli altri da MIUR, Università Cattolica del Sacro Cuore e UniCredit, ha visto la presenza a Milano del Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli
– Doxa: 41% giovani in Rete teme di ricevere richieste sessuali da adulti
30.000 studenti collegati in streaming da 1000 scuole di tutta Italia, 4 eventi in contemporanea a Milano, Trieste, Cagliari e Matera. Questi i numeri di “Condivido – Il Manifesto della comunicazione non ostile nelle scuole”, un progetto educativo promosso da Parole O_Stili, la community di oltre 300 tra giornalisti, manager, politici, docenti e comunicatori nata per contrastare l’ostilità dei linguaggi nei media, in particolare in Rete. L’iniziativa rappresenta la seconda tappa di un progetto nato a fine febbraio quando a Trieste oltre 1000 professionisti hanno partecipato alla realizzazione del Manifesto della Comunicazione non Ostile, una carta di 10 principi creata a partire dai contributi di oltre 17.000 persone in Rete. Durante l’evento i dieci principi del Manifesto sono stati presentati ai ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 16 anni da personaggi della televisione, dello spettacolo e dello sport. A Milano, presso l’UniCredit Pavilion e alla presenza del Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli, 500 studenti si sono confrontati con Paolo Ruffini, conduttore e comico televisivo, la cantante Chiara, l’ex bandiera del Milan Franco Baresi e Gianluca di Marzio, giornalista sportivo. A Trieste sono intervenuti Eva Campi e Dario Gasparo, a Cagliari Diana Del Bufalo e Giorgia Palmas e a Matera Angela Mauro con Ali Sohna.
Comune a tutti i 30.000 giovani collegati in streaming il desiderio di conoscere e promuovere uno stile diverso con cui stare in rete per provare a diffondere il virus positivo dello “scelgo le parole con cura” perché “le parole sono importanti”. Il Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli, ha dichiarato: “Il sistema educativo e formativo è decisivo se vogliamo davvero cambiare i modi con cui dialoghiamo, ci relazioniamo, ci informiamo, superando parole d’odio, diffusione delle fake news, cyberbullismo. La scuola, come luogo di formazione delle prossime generazioni, è l’ambiente naturale dove cittadine e cittadini di domani possono costruire, da oggi, l’abitudine ad essere parte di una comunità dove siano diffusi rispetto e condivisione, nelle esperienze fisiche come in quelle digitali. Il linguaggio in questo senso è decisivo, ed è quindi con grande convinzione che il Miur ha aderito alla sfida, promuovendo il Manifesto di Parole Ostili nelle scuole, per farlo essere strumento di riflessione e didattica”.
Rosy Russo, ideatrice di Parole O_Stili ha commentato: “Ci siamo rivolti al mondo della scuola perché vogliamo chiedere ai giovani di diventare testimonial di un nuovo modo di stare in rete. A loro lancio un appello: immaginatevi il Manifesto della comunicazione non ostile come una canzone; la abbiamo scritta a più di 100 mani, ora vogliamo che ciascuno di voi la interpreti. Quanto più la canterete, tanto più diventerà vostra.” I risultati di un’indagine Doxa condotta per Telefono Azzurro, dicono che il 48% degli intervistati ha paura di incontrare su internet persone che non sono chi dicono di essere; il 41% teme di essere contattato da estranei che chiedono numero di telefono e indirizzo o in generale informazioni personali; il 41% teme di ricevere richieste sessuali da adulti o di essere molestati nelle app di gioco (36%). Il web in generale non viene percepito come un posto sicuro, ma terreno fertile di hate speech (ogni discorso che incita la violenza o azioni mirate ad aumentare il pregiudizio contro categorie di persone) e contenuti offensivi, soprattutto che riguardavano l’orientamento sessuale (23%), la razza (20%) e le caratteristiche fisiche (16%). L’iniziativa è realizzata in partnership con il MIUR, l’Università Cattolica del Sacro Cuore, UniCredit, il Gruppo Newton e Spaziouau per contrastare l’utilizzo e la diffusione di linguaggi ostili. L’evento si è svolto in contemporanea presso l’UniCredit Pavilion di Milano, la Stazione Marittima di Trieste, l’Auditorium Gervasio di Matera ed il Centro Congressi della Fiera di Cagliari grazie al supporto di Fondazione Matera 2019, Regione Friuli-Venezia Giulia, Regione Autonoma della Sardegna e Osservatorio socio-territoriale per la comunicazione pubblica, promosso dalla stessa Regione Sardegna con l’Università di Cagliari e Sassari. Milano, 15 maggio 2017 – 30.000 studenti collegati in streaming da 1000 scuole di tutta Italia, 4 eventi in contemporanea a Milano, Trieste, Cagliari e Matera.
Questi i numeri di “Condivido – Il Manifesto della comunicazione non ostile nelle scuole”, un progetto educativo promosso da Parole O_Stili, la community di oltre 300 tra giornalisti, manager, politici, docenti e comunicatori nata per contrastare l’ostilità dei linguaggi nei media, in particolare in Rete. L’iniziativa rappresenta la seconda tappa di un progetto nato a fine febbraio quando a Trieste oltre 1000 professionisti hanno partecipato alla realizzazione del Manifesto della Comunicazione non Ostile, una carta di 10 principi creata a partire dai contributi di oltre 17.000 persone in Rete. Durante l’evento i dieci principi del Manifesto sono stati presentati ai ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 16 anni da personaggi della televisione, dello spettacolo e dello sport. A Milano, presso l’UniCredit Pavilion e alla presenza del Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli, 500 studenti si sono confrontati con Paolo Ruffini, conduttore e comico televisivo, la cantante Chiara, l’ex bandiera del Milan Franco Baresi e Gianluca di Marzio, giornalista sportivo. A Trieste sono intervenuti Eva Campi e Dario Gasparo, a Cagliari Diana Del Bufalo e Giorgia Palmas e a Matera Angela Mauro con Ali Sohna. Comune a tutti i 30.000 giovani collegati in streaming il desiderio di conoscere e promuovere uno stile diverso con cui stare in rete per provare a diffondere il virus positivo dello “scelgo le parole con cura” perché “le parole sono importanti”. Il Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli, ha dichiarato: “Il sistema educativo e formativo è decisivo se vogliamo davvero cambiare i modi con cui dialoghiamo, ci relazioniamo, ci informiamo, superando parole d’odio, diffusione delle fake news, cyberbullismo.
La scuola, come luogo di formazione delle prossime generazioni, è l’ambiente naturale dove cittadine e cittadini di domani possono costruire, da oggi, l’abitudine ad essere parte di una comunità dove siano diffusi rispetto e condivisione, nelle esperienze fisiche come in quelle digitali. Il linguaggio in questo senso è decisivo, ed è quindi con grande convinzione che il Miur ha aderito alla sfida, promuovendo il Manifesto di Parole Ostili nelle scuole, per farlo essere strumento di riflessione e didattica”. Rosy Russo, ideatrice di Parole O_Stili ha commentato: “Ci siamo rivolti al mondo della scuola perché vogliamo chiedere ai giovani di diventare testimonial di un nuovo modo di stare in rete. A loro lancio un appello: immaginatevi il Manifesto della comunicazione non ostile come una canzone; la abbiamo scritta a più di 100 mani, ora vogliamo che ciascuno di voi la interpreti. Quanto più la canterete, tanto più diventerà vostra.” I risultati di un’indagine Doxa condotta per Telefono Azzurro, dicono che il 48% degli intervistati ha paura di incontrare su internet persone che non sono chi dicono di essere; il 41% teme di essere contattato da estranei che chiedono numero di telefono e indirizzo o in generale informazioni personali; il 41% teme di ricevere richieste sessuali da adulti o di essere molestati nelle app di gioco (36%).
Il web in generale non viene percepito come un posto sicuro, ma terreno fertile di hate speech (ogni discorso che incita la violenza o azioni mirate ad aumentare il pregiudizio contro categorie di persone) e contenuti offensivi, soprattutto che riguardavano l’orientamento sessuale (23%), la razza (20%) e le caratteristiche fisiche (16%). L’iniziativa è realizzata in partnership con il MIUR, l’Università Cattolica del Sacro Cuore, UniCredit, il Gruppo Newton e Spaziouau per contrastare l’utilizzo e la diffusione di linguaggi ostili. L’evento si è svolto in contemporanea presso l’UniCredit Pavilion di Milano, la Stazione Marittima di Trieste, l’Auditorium Gervasio di Matera ed il Centro Congressi della Fiera di Cagliari grazie al supporto di Fondazione Matera 2019, Regione Friuli-Venezia Giulia, Regione Autonoma della Sardegna e Osservatorio socio-territoriale per la comunicazione pubblica, promosso dalla stessa Regione Sardegna con l’Università di Cagliari e Sassari.