Ad Aversa, giorni fa la nostra famiglia, la famiglia de Angelis, che con umiltà cerchiamo di fare informazione sul nostro territorio, raccontando quelle verità, che spesso “qualcuno” per diversi motivi, vorrebbe tenere celate, è stata vittima di un’aggressione. Svolgiamo questo “mestiere” con sacrificio e abnegazione, ma con la consapevolezza dell’onore e dell’onere che comporta fare ciò, in un territorio non sempre facile. L’aggressione che abbiamo subito con tanto di minacce, ingiurie e lesioni fisiche, è stato un vile ed inutile tentativo di imbavagliamento, un modo “sporco” di mettere a tacere il diritto di cronaca, la libertà di stampa e di opinione. In Italia, questa libertà è sancita dall’art 21 della Costituzione, è quindi alla base dei diritti inviolabili di noi cittadini. La libertà di stampa è un diritto innegabile in un Paese civile, assieme agli organi di informazione, che dovrebbe garantire ai cittadini e alle loro associazioni, per assicurare la possibilità di poter esprimere il proprio pensiero, parole e idee in libertà.
Un diritto, questo, conquistato con enorme sacrificio e pagato a caro prezzo da molti con la vita, tanti gli esempi di colleghi giornalisti, magistrati, forze dell’ordine e cittadini, che mai hanno piegato la testa, dinanzi a coloro i quali volevano mettere a tacere la verità e privare gli altri della libertà. L’informazione è un diritto conquistato solo in parte, poichè non ancora del tutto espresso e compiuto se si pensa che nell’annuale classifica di REPORTER SENZA FRONTIERE il Nostro Paese perde quattro posizioni, scendendo dal 73° del 2015 posto al 77° del 2016 su di un totale di 180 Paesi. L’Italia, dunque, è il fanalino di coda dell’UE, nonostante l’Europa sia un territorio ove vi è maggiore tutela per i giornalisti e il diritto all’informazione. I motivi in base ai quali, secondo questo rapporto francese l’Italia perde quota, è il numero elevato di giornalisti sotto protezione, che al momento si aggirano tra i 40 e i 60, per le gravi minacce di morte o intimidazioni subite a seguito delle inchieste fatte nell’esercizio delle proprie funzioni di giornalisti, quindi “portatori di verità”.
Troppi, ormai, sono i giornalisti ostaggio di querele temerarie, strumento adoperato per mettere all’angolo, gli operatori dell’informazione, che nelle piccole realtà, come le nostre, non godono di tutela da parte degli apparati editoriali, che sempre più si concentrano sull’accumulare denaro a scapito dei giornalisti e del lavoro da questi svolto, sfruttando, spesso, l’amore e la passione, che spinge molti di noi, ad intraprendere questa scelta di vita, quella del giornalista. In quest’ottica assume grande importanza l’iniziativa voluta dal Presidente Beppe Giulietti, della FNSI, unitamente a Claudio Silvestri e Laura Viggiano, anima e cuore della SUGC, la “Scorta Mediatica”, uno strumento questo, a nostro avviso, molto più efficace della scorta classica, in quanto se l’intenzione di chi minaccia, aggredisce e offende un giornalista, è volto a non far emergere verità pericolose, sporche e terribili, con la Scorta Mediatica, si getta una sorta di luce perenne a piccoli e grandi livelli, in maniera inarrestabile e a lungo raggio, su più piattaforme, in modo tale, che la luce illumini tutto ciò che qualcuno voleva tenere nascosto. Questa iniziativa, terrorizza e sortisce più effetto, poichè instilla nella mente del criminale di turno, la certezza, non solo che i giornalisti in generale, ma quelli locali, in particolare, non sono soli, ma vi è un apparato compatto, una rete, che li tutela, e che insiste e rimarca finchè il colpevole non esce allo scoperto oppure venga fermato dai suoi propositi negativi e nefasti. Questa iniziativa deve, quindi, vedere tutti noi giornalisti italiani, uniti e compatti, tutti dobbiamo aderire alla rete della scorta mediatica, in quanto un attacco ad un collega e un attacco all’intera categoria, e questo non è accettabile ne consentibile.
Bisogna porre un freno, con pugno deciso alle intimidazioni, alle minacce, alle aggressioni, alla sottovalutazione del lavoro che ogni giorno ognuno di noi svolge per garantire correttamente un servizio pubblico, quale quello dell’informazione. Per questo ringraziamo il presidente Giulietti, Claudio Silvestri e Laura Viggiano, non solo per la solidarietà dimostratati concretamente e la loro sincera vicinanza, ma per averci coinvolti in questo grande disegno, un grande progetto, che è la soluzione tanto attesa, in Italia e ci si permette di dire in Campania, per affrontare più serenamente le difficoltà di ogni giorno quando si esce di casa per fare il proprio lavoro. Questa la vera difesa della libertà di stampa, dell’informazione e quindi della democrazia propria di un Paese che si definisce civile!