Da oggi, con cadenza bisettimanale, pubblicheremo una serie di articoli dedicati a chi si trova a trattare il tema dell’immigrazione. Dove cercare dati e osservare tendenze? Proviamo a rispondere in modo semplice a questa domanda
A cura di Alessandro Lanni (@alessandrolanni)
Perché usare dati e statistiche quando si scrive di migranti e rifugiati? Perché i numeri aiutano a 1) “pulire” l’informazione dalle scorie di pregiudizi e luoghi comuni; 2) a certificare e a fondare meglio le argomentazioni; 3) a verificare affermazioni discutibili (fact cheking); 4) a trovare storie e notizie che – attraverso altre fonti – rimarrebbero sepolte.
Migliorare la qualità dell’informazione attraverso i dati è possibile, basta porre le giuste domande alle fonti adeguate scavando – anche poco – sotto la superficie del già sentito e già letto.
Qui di seguito abbiamo scelto 6 fonti (le principali?) ponendo qualche domanda a mo’ d’esempio e individuando i percorsi per le risposte.
1) Eurostat
L’ufficio statistico europeo registra i cambiamenti in ambito demografico, economico, lavorativo, scientifico e ambientale dei i paesi che compongono l’Ue (più alcuni come Svizzera e Norvegia che hanno accordi con l’Unione, per esempio sulla Convenzione di Dublino sugli stati competenti per le domande d’asilo). Ha diverse sezioni dedicate all’immigrazione e alle politiche di accoglienza
In quella dedicata all’asilo si trovano i numeri aggiornati su domande d’asilo, procedimenti in corso, decisioni in prima istanza (asilo, sussidiaria, umanitaria, diniego), minori non accompagnati richiedenti asili, reinsediamenti, filtrabili per nazionalità di provenienza e destinazione, fasce d’età, genere. Tutti i dati sono scaricabili in vari formati.
Nei report trimestrali, l’Eurostat raccoglie i dati più recenti puntando l’attenzione su paesi d’origine e di destinazione, decisioni sulle richieste d’asilo e percentuali nei tipi di protezione.
- Esempio: Quante donne nigeriane hanno chiesto asilo in Italia nel 2016?
Per rispondere a questa domanda è sufficiente entrare nella pagina del sito Eurostat dedicata alle richieste d’asilo mensili e scegliere nelle tendine in alto, periodo da prendere in considerazione (nel nostro caso i 12 mesi del 2016), il genere (femminile), il paese di destinazione (l’Italia nel nostro esempio) e il paese di partenza (la Nigeria). Con un ulteriore filtro, si può anche scegliere l’età (quante donne nigeriane minorenni).
2) Unhcr
Flussi di arrivi in Italia e in Grecia registrati quotidianamente, paesi di provenienza, morti in mare. Sono questi i focus principali per i dati forniti dall’Unhcr (l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati) nella rinnovata dashboard statistica nella quale monitora giorno per giorno il flusso di attraversamenti nel Mediterraneo. Una sezione dedicata alle mappe raccoglie visualizzazioni paese per paese delle situazioni di rifugiati, campi d’accoglienza ecc.
- Esempio: Quali sono le principali nazionalità sbarcate in Italia nel 2016?
Tra le varie tabelle della dashboard, l’Unhcr ne pubblica anche una che individua le prime 10 nazionalità di migranti in arrivo in Italia (e in Grecia). Percentuali e numeri assoluti in aiuto per verificare come cambiano i flussi in arrivo, come si trasforma la migrazione verso il nostro paese.
3) Oim
Il progetto Missing Migrants dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni registra quotidianamente i decessi che avvengo lungo le principali rotte delle migrazioni nel mondo. Il 22 maggio ne registra 1924 nel mondo e 1332 nel solo Mediterraneo. Migranti sono definiti dall’Oim coloro che attraversano i confini internazionali o si spostano dalla loro residenza abituale all’interno del loro stesso paese indipendentemente 1) dal loro status legale 2) dal fatto che lo spostamento sia volontario o involontario 3) dalle cause dello spostamento. I dati provengono da fonti diverse, guardie costiere, ong, operatori medici, media. È possibile scaricare i file in formato .csv.
Poi, la “casa madre” ha numerose altre fonti statistiche sui migranti raccolte nel Global Migration Data Anlysis Centre.
- Esempio: Su quali rotte sono morti i migranti che hanno provato ad attraversare il Mediterraneo nei primi mesi del 2017?
La mappa interattiva del progetto permette di selezionare la parte del globo su cui effettuare la ricerca e, attraverso – le tab in basso nella pagina – circoscrivere il periodo temporale. È possibile scaricare i risultati in formato csv.
I principali dati su morti, aree geografiche, mesi e anni sono raccolti in un’unica pagina aggiornata ogni giorno. Un focus che approfondisce la situazione nel Mediterraneo è qui. In entrambe le pagine i dati non sono scaricabili.
4) Frontex
Il sito dell’agenzia Frontex (l’agenzia della guardia costiera e di frontiera dell’Ue) individua sulla mappa europea e del Mediterraneo le differenti rotte percorse dai migranti e rifugiati e registra l’andamento storico di quelli che definisce gli attraversamenti irregolari dei confini negli ultimi dieci anni. Periodicamente aggiorna il numero degli attraversamenti e le principali nazionalità. Da notare che tiene conto anche delle due rotte verso la Spagna (verso le isole Canarie e nelle enclave iberiche in Marocco di Ceuta e Melilla) delle quali altre fonti non offrono il dettaglio e degli attraversamenti delle frontiere di terra con la Ue a est. Qui il file xls con i dati anno per anno, rotte e nazionalità di provenienza.
- Esempio: Da quali paesi provengono i migranti che sbarcano in Spagna?
Frontex mette a disposizione un unico file nel quale mensilmente viene aggiornato il numero di “attraversamenti illegali” delle frontiere meridionali e orientali dell’Europa.
Per rispondere alla domanda è sufficiente selezionare le due rotte (africana e mediterranea occidentale) e estrarre i dati che interessano (serie storiche, nazionalità di provenienza, mesi con maggiore afflusso).
5) Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione
Anche il ministero dell’Interno produce e pubblica dati e infografiche su sbarchi in Italia e sulla distribuzione sul territorio nazionale di richiedenti asilo e migranti nelle strutture temporanee, negli hot spot, nei centri di prima accoglienza, nei centri Sprar.
Tutti i dati – raccolti in un contenitore battezzato Cruscotto giornaliero – sono disponibili nella sezione statistica del sito del Dipartimento, purtroppo solo in formato pdf. Nella stessa sezione sono raccolti anche i report mensili con i numeri sui richiedenti asilo in Italia (anche in questo caso solo in pdf).
- Esempio: Quanti sono i migranti nelle regioni italiane?
Nei report del dipartimento si trova anche la distribuzione regione per regione in numeri assoluti e in percentuale dei migranti. Basta sfogliare il file pdf fino alla pagina giusta.
6) Istat
Cittadinanza, permessi di soggiorno, scuola, lavoro, salute e sanità. L’Istituto nazionale di statistica è una fonte imprescindibile per i dati sugli stranieri in Italia. Per ottimizzare la ricerca e l’estrazione dei dati, da qualche anno esiste Immigrati.Stat, il contenitore per tutti i dati prodotti dell’Istat sugli stranieri presenti in Italia. Nella directory “immigrati” del sito dell’istituto si trovano anche comunicati e report che periodicamente escono su focus specifici.
- Esempio: Quali sono le principale nazionalità straniere residenti in Italia?
Per ottenere la classifica delle nazionalità più presenti in Italia nel 2016 è sufficiente entrare nel sito Immigrati.stat, accedere alla sezione “popolazione e famiglie” e visualizzare le caratteristiche socio-demografiche. I dati possono essere anche personalizzati (sesso, area geografica, tipo di dato ecc.), scaricati in vari formati (xls, csv ecc.).