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Laura Biagiotti e lo stile dell’Italia

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Un dolore profondo, quello che ci ha colpito stasera in occasione della scomparsa di Laura Biagiotti, ossia di una delle più importanti stiliste italiane, conosciuta e apprezzata in tutto il mondo, andatasene all’età di settantatre anni a causa di un arresto cardiaco che, lasciando il cervello in anossia per un lasso di tempo piuttosto lungo, ne ha di fatto provocato la morte.
Se ne è andata nella sua villa di Guidonia, subendo un destino straziante ed una morte troppo atroce per poterla commentare come se si trattasse di un evento normale, diremmo quasi fisiologico.
Se ne è andata all’improvviso, privandoci del suo stile inconfondibile e del suo genio, della sua arte e della sua poesia e lasciando un vuoto, nel mondo della moda e del made in Italy, difficilmente colmabile.
Se ne è andata e ci assale un senso di profonda tristezza, di incredulità, di sgomento, pensando a questa mente geniale che, da un momento all’altro, si è fermata, al pari del suo cuore, impedendoci di riflettere, di provare a capire, di analizzare l’accaduto o anche solo di soffermarci a ragionare sulla fugacità della vita e sul suo essere costantemente appesa ad un filo esile e impercettibile che può spezzarsi in ogni istante.
Laura Biagiotti era uno di quelli che Biagi amava definire gli “italiani da esportazione”: un vanto e un orgoglio, un marchio che garantiva, al tempo stesso, qualità e rispetto dei diritti dei lavoratori, eccellenza e attenzione all’ambiente e al territorio.
Laura Biagiotti era una persona straordinaria e semplice al tempo stesso, capace di conquistare i mercati più impensabili e di conservare, al contempo, la sua vita in provincia, circondata dagli affetti di sempre, dalla sua quotidianità, da quella romanità verace che si portava dietro in ogni istante e dal suo genio creativo che, per fortuna, le ha tenuto compagnia fino alla fine.
Laura Biagiotti e un addio che ci lascia senza parole, per cui ogni ulteriore commento sarebbe inutile, se non addirittura ipocrita, dunque ci fermiamo qui. Ci fermiamo con l’amarezza di chi sa che, di fronte al destino, non c’è cognome o patrimonio che tenga. Ci fermiamo per rendere degnamente omaggio ad una vita eccezionale che si è interrotta anzitempo, lasciandoci tuttavia addosso la scia del suo splendore, della sua umanità e del suo fascino destinato all’eternità.

P.S. Dedico quest’articolo a Toni Bertorelli: un grande attore e un’ottima persona, purtroppo scomparso oggi all’età di sessantotto anni. Anche lui, al pari di Laura Biagiotti, ci mancherà molto.


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