Lo statuto del lavoro autonomo è legge. Con 158 voti favorevoli, 9 contrari e 45 astenuti, il Senato ha approvato oggi in via definitiva il provvedimento recante “Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato”.
Alcune delle novità introdotte riguardano anche i giornalisti lavoratori autonomi e, più in generale, gli iscritti agli Ordini professionali. Tra queste: la possibilità per i liberi professionisti di aggregarsi in reti, consorzi o forme associate, anche temporanee, per accedere ai bandi di gara; la deduzione integrale, entro 10mila euro annui, delle spese per master, corsi formazione e convegni; la possibilità di inserire in dichiarazione dei redditi anche gli oneri sostenuti per la garanzia contro il mancato pagamento delle prestazioni.
Diventano abusive tutte le clausole che concordano termini di pagamento superiori a 60 giorni dalla consegna della fattura. I centri per l’impiego sono chiamati a dotarsi di uno sportello dedicato al lavoro autonomo. Le casse di previdenza potranno, infine, attivare nuove prestazioni sociali in favore degli iscritti.
La legge fornisce anche la definizione di smart working: la modalità “agile” di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato da svolgere in parte fuori dai locali aziendali, sempre entro i soli limiti di durata massima dell’orario di lavoro giornaliero e settimanale e mantenendo il diritto a un trattamento economico e normativo non inferiore a quello complessivamente applicato nei confronti dei colleghi che svolgono le medesime mansioni lavorando in sede.
A questo link il testo approvato in via definitiva dal Senato.