Il fermo e la detenzione di Gabriele Del Grande ci preoccupano e sono una violazione dei diritti umani di un cittadino italiano che non ha commesso alcun reato. Gabriele Del Grande da anni si occupa del tema delle migrazioni, lo fa attraverso il suo mestiere, lo fa cercando di raccontare quella parte di mondo rappresentato da uomini e donne che chiedono all’UE accoglienza e un destino diverso. Non esiste motivo alcuno per cui la Turchia lo tenga ancora in trattenimento e non abbia dato seguito alla sua scarcerazione e rientro in Italia.
La Turchia è all’interno della NATO, e con l’UE ha dal marzo 2016 stretto un accordo sul trattenimento di migliaia di migranti che dalla Grecia sarebbero potuti rientrare in Europa.
Quindi la Turchia è un partner importante e come tale deve rispettare i diritti internazionali compresi quelli che non sono stati ancora garantiti a Gabriele Del Grande, ovvero:
- Un colloquio con il proprio avvocato;
- Un incontro con le autorità consolari italiane;
- Possibilità di telefonare e comunicare con l’esterno.
Gabriele Del Grande è in isolamento e ha iniziato uno sciopero della fame proprio per affermare i suoi diritti minimi. La società civile italiana, la sua famiglia, i cittadini italiani, così come le istituzioni, si stanno mobilitando e organizzando in presidi in diverse piazze italiane affinchè la sua vicenda si concluda con la sua liberazione ed il suo rientro in Italia. Subito. La Turchia sta attraversando un momento molto delicato e deve mostrare di essere un paese dove la democrazia è un principio inderogabile, così come la garanzia ed il rispetto dei diritti umani. Per tutti.
Chiediamo che alle autorità turche la libertà immediata di Gabriele Del Grande e chiediamo che la sua incolumità, come quella di moltissimi altri intellettuali, giornalisti, attivisti trattenuti sia garantita e possa essere accertata dagli organismi internazionali.
Domani a Roma il presidio #IOSTOCONGABRIELE, ore 11:00, di fronte al Quirinale.