L’applauso di amici e giornalisti che lo hanno accolto all’aeroporto di Bologna. “Sono venuti a prendermi stanotte e mi hanno portato via. Mi hanno detto che ero libero… “. Atteso a Lucca per festeggiare il rientro in Italia
BOLOGNA – Doveva arrivare alle 10,15 con un volo di linea della TurkishAirlines ma era in leggero ritardo, ed è atterrato alle 10,32. E il portoncino blindato dell’aeroporto Marconi di Bologna da dove lo hanno fatto passare si è aperto solo alle 11,19. Davanti il ministro Alfano e la scorta, dietro a un passo Gabriele Del Grande e la sua compagna, Alexiandra. E’ solo in quel momento che tra le decine di giornalisti presenti, tanti amici, molti curiosi e una cinquantina tra poliziotti e carabinieri, scatta l’applauso che attraversa il lungo corridoio degli “arrivi” dell’aeroporto bolognese. Alza un braccio Gabriele, sorride, passa un attimo ed è già in mezzo alla folla, il cordone di sicurezza non esiste più, il ministro Alfano è costretto a inseguirlo in mezzo ai primi amici che cercano di abbracciarlo. “Sto bene – le sue prime parole. – Nessuna violenza. Ma sono stato privato della mia libertà personale”. Qualcuno lo tira per la giacca, Alexandra gli resta appiccicata, Gabriele sembra provato ma non ha perso il sorriso. Lo hanno svegliato nel cuore della notte, nessun preavviso, nulla. “Sono venuti a prendermi stanotte e mi hanno portato via. Mi hanno detto che ero libero… Poi sono salito in aereo”. E adesso che farai? gli domandano. “Intanto vado a mangiare qualcosa, dopo sette giorni di digiuno devo recuperare qualche chilo” scherza, neanche tanto, Gabriele.
Il suo libro sui profughi al confine tra Turchia e Siria, non un documentario come sembrava in un primo tempo, per ora non è andato avanti. Ma si è arricchito di un capitolo nuovo: “Non ho capito perché mi hanno fermato – continua Del Grande appena atterrato a Bologna – mi hanno fatto solo domande inerenti al mio lavoro ma non mi hanno spiegato perché sono finito in prigione. Ora valuterò con i mie avvocati come comportarmi”.
Alfano è raggiante, “missione compiuta” dice. Grazie al governo turco che ha collaborato. Di più non si riesce a sapere. Oggi è giorno di festa. Alexandra non vede l’ora di portarselo via da tutti quegli occhi indiscreti, anche per lei è stata una notte dura dopo un lungo viaggio cominciato ieri prima da Creta ad Atene, poi Roma, Milano e ora, finalmente, Bologna. C’è da festeggiare, a Lucca li stanno aspettando in tanti. Domani è il 25 aprile, la liberazione d’Italia. Oggi, 24 aprile, qui, a Bologna, è la liberazione di Gabriele Del Grande. (ms)