Nella Domenica delle Palme, un’esplosione si è registrata in una chiesa cristiano copta nella città egiziana di Tanta, a nord del Cairo, e un attentato suicida ha colpito un’altra chiesa ad Alessandria d’Egitto. In totale oltre 30 morti e numerosi feriti. Papa Francesco: “Gesù è in chi soffre per guerre e terrorismo”
ROMA – La domenica delle Palme si tinge di rosso. Almeno 25 persone sono morte e 70 sono rimaste ferite a causa di una esplosione in una chiesa cristiano copta nella città egiziana di Tanta, a nord del Cairo. Il bilancio, ancora parziale e in aggiornamento, è stato fornito dal portavoce del ministero della Salute egiziano, Khaled Megahed.
Stando a quanto riporta l’emittente Al Arabiya, l’ordigno sarebbe stato posizionato sotto una panca della chiesa ed azionato a distanza durante la celebrazioni per la domenica delle Palme, causando una strage all’interno della chiesa. Le forze di sicurezza hanno formato un cordone attorno al luogo dell’esplosione. Secondo alcuni media locali, due sospetti sarebbero stati fermati.
L’attacco nella città del Delta del Nilo di Tanta è l’ultimo di una serie di assalti alla minoranza cristiana in Egitto, che costituisce all’incirca il 10% della popolazione ed è più volte finita nel mirino di gruppi jihadisti.
Seconda esplosione. Più tardi un’altra esplosione si è registrata nella chiesa di San Marco ad Alessandria d’Egitto. In questo caso un attentatore si sarebbe fatto esplodere, provocando 11 morti e ferendo decine di persone.
Il Papa: “Il Signore converta chi semina terrore”. Papa Francesco nella preghiera conclusiva per la domenica delle Palme, in Piazza San Pietro, esprime il cordoglio per l’attentato di questa mattina in una chiesa copta al Cairo. “Il Signore converta i cuori delle persone che seminano terrore, violenza e morte, e anche il cuore di quelli che fanno e trafficano le armi. Al mio caro fratello, papa Tawadros II, alla Chiesa copta, e a tutta la cara nazione egiziana esprimo il mio profondo cordoglio”, ha detto Papa Francesco.
“Gesù è in chi soffre per guerre e terrorismo”. “Gesù è presente in quanti oggi patiscono sofferenze come Lui: soffrono per un lavoro da schiavi, soffrono per i drammi familiari, per le malattie. Soffrono a causa delle guerre e del terrorismo, a causa degli interessi che muovono le armi e le fanno colpire. Uomini e donne ingannati, violati nella loro dignità, scartati”, aveva affermato Papa Francesco, nel corso dell’omelia.
“Gesù – ha detto il papa- è in loro, in ognuno di loro, e con quel volto sfigurato, con quella voce rotta chiede di essere guardato, di essere riconosciuto, di essere amato”. >
Bergoglio ha aggiunto che “Gesù non ha mai promesso onori e successi. I Vangeli parlano chiaro. Ha sempre avvertito i suoi amici che la sua strada era quella, e che la vittoria finale sarebbe passata attraverso la passione e la croce. E anche per noi vale lo stesso. Per seguire fedelmente Gesù, chiediamo la grazia di farlo non a parole ma nei fatti, e di avere la pazienza di sopportare la nostra croce: di non rifiutarla, non buttarla via, ma, guardando lui, accettarla e portarla, giorno per giorno”.
Bergoglio ha ricordato che non abbiamo altro Gesù al di fuori di quello “inchiodato alla croce e morto tra due malfattori. Pensiamo alle calunnie, agli oltraggi, ai tranelli, ai tradimenti, all’abbandono, al giudizio iniquo, alle percosse, ai flagelli, alla corona di spine, e infine alla via crucis, fino alla crocifissione. Gesù non è un illuso che sparge illusioni, un profeta ‘new age’, un venditore di fumo, tutt’altro: è un Messia ben determinato, con la fisionomia concreta del servo, il servo di Dio e dell’uomo che va alla passione; è il grande Paziente del dolore umano”.
Il Vaticano ha confermato la visita del Papa in Egitto, prevista per il 28 e 29 aprile.