La Carta di Roma come strumento condiviso tra giornalisti e operatori sociali per raccontare con efficacia la complessa realtà delle migrazioni partendo dai fatti, non da stereotipi e pregiudizi che, spesso, sfociano nel discorso d’odio.
E’ un obiettivo ambizioso quello condiviso dall’Associazione polesana della stampa (sezione provinciale del Sindacato dei giornalisti del Veneto) insieme a Caritas diocesana di Adria-Rovigo, Informazione Sociale, sezione del Veneto di Articolo 21 con “Deontologia, immigrazione, integrazione. La sfida dell’informazione di fronte a pregiudizi e stereotipi”, programmato per la mattina del prossimo 20 giugno al Seminario vescovile in via Giovanni Pascoli 51 a Rovigo. L’appuntamento, fissato in coincidenza con la Giornata mondiale del rifugiato, è valido anche per l’acquisizione di crediti nell’ambito della formazione permanente dell’Ordine dei giornalisti e le iscrizioni sono già aperte sulla piattaforma Sigef.
Quattro i facilitatori che accompagneranno il confronto e la discussione, condividendo dati verificati ed esperienze: l’operatore del Centro Astalli Abdelaziem Koko, il giornalista Enrico Ferri, l’osservatrice Onu Maria Serena Alborghetti, il presidente della cooperativa sociale Città Solare Maurizio Trabuio.
L’incontro e il confronto tra due ambiti professionali impegnati a operare, ciascuno per il proprio ruolo, su materie complesse e di grande rilievo pubblico che, proprio per questo, devono essere trattate non a partire dalle percezioni, ma da elementi concreti e verificati, presentando ai cittadini quello che è, non quel che si presume o si vorrebbe. E la Carta di Roma è la cassetta degli attrezzi da cui trarre strumenti sicuramente utili per un lavoro di grande responsabilità.
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