Gabriele Del Grande, giornalista e documentarista, che con tanti circoli Arci ha collaborato in occasione della produzione del film Io sto con la sposa, è trattenuto da quasi due settimane in un centro di detenzione amministrativa in Turchia. E’ stato fermato al confine della Siria, in una zona dove – secondo le autorità turche – non è consentito l’accesso. Del Grande si trovava lì per raccogliere materiale per realizzare il suo nuovo libro. E’ trattenuto in carcere in un paese in cui, soprattutto dopo la proclamazione dello stato d’emergenza successiva al fallito golpe della scorsa estate, c’è stata una forte stretta repressiva a scapito del rispetto dei diritti umani. E certamente la situazione di tensione determinata dalla contestata vittoria di Erdogan nel referendum costituzionale da lui voluto, rende il clima ancora più incandescente.
Il giornalista, in isolamento, è da tre giorni è in sciopero della fame. Siamo convinti che sia necessario non solo un deciso intervento del nostro governo e della Ue per ottenere la sua immediata scarcerazione, ma che sia necessaria anche una forte mobilitazione della società civile per denunciare l’illegalità della sua detenzione e chiederne il rilascio. Per questo aderiamo con convinzione alla manifestazione indetta per il 2 maggio davanti a Montecitorio. Anche noi saremo lì, per chiedere di riavere Gabriele al più presto tra noi.
*Francesca Chiavacci, presidente nazionale Arci