Si sta mobilitando tutta Italia per il giornalista Gabriele del Grande ancora detenuto in Turchia dopo essere stato arrestato al confine con la Siria lo scorso 10 aprile. Sabato 22 aprile alle ore 11.00 varie associazioni quali Art.21 #NoBavaglio Casetta Rossa, Baobab, ZeroViolenza e tante altre manifesteranno in piazza del Quirinale per il suo rilascio. Gabriele Del Grande da anni si occupa del tema delle migrazioni, lo fa attraverso il suo mestiere, lo fa cercando di raccontare quella parte di mondo rappresentato da uomini e donne che cercano di scappare da guerre, e che chiedono all’unione europea accoglienza e forse un destino diverso. Scopo del sit in é quello di sensibilizzare le autorità turche all’immediato rilascio di Gabriele. Si chiede inoltre che venga garantita la sua incolumità come quella di moltissimi altri intellettuali, giornalisti, attivisti trattenuti e che possa essere accertata dagli organismi internazionali. In una telefonata con la sua compagna é stato lo stesso Gabriele a chiedere di puntare i riflettori sul suo caso in quanto ancora non gli é stato comunicato il motivo dell’arresto.
All’inizio pensavamo che lo avrebbero rilasciato a breve; invece continuano a trascorrere i giorni e Gabriele ancora non torna a casa. Ha deciso di rompere il silenzio da qualche giorno Alexandra D’Onofrio la sua compagna antropologa e regista italo-greca, e madre dei loro due bambini. Per non interferire nei delicati rapporti tra Governo Italiano e Governo Turco si era pensato che un ‘low profile’ fosse piú adatto alla situazione, ma questo silenzio abbiamo visto non sta dando i risultati sperati, quindi ora si passa a un ‘piano di attacco’.
In tutta Italia si stanno organizzando sit in e manifestazioni per la liberazione di Gabriele. Le notizie che arrivano sono confuse. Gabriele, si dice, non avesse i permessi necessari e volesse attraversare il confine con la Siria. Qualcuno avrà pensato ‘forse poteva essere più cauto’ perché in un momento di crisi e di mancanza di equilibri, non si va in un paese complesso come la Turchia. Un paese, é giusto ricordarlo che sta pensando di reinserire la pena di morte abolita nel 2004 in vista dell’ingresso nell’Unione Europea. Ma di sicuro dopo i risultati sconcertanti del Referendum sulla Riforma Costituzionale, la Turchia é sempre piú lontana dall’Europa. Il caso di Gabriele potrebbe essere usato quale subdolo avvertimento agli altri giornalisti stranieri, che vogliano indagare su quello che sta avvenendo nel paese. Per questo la FNSI ha giá da tempo organizzato un importante sit in davanti a Montecitorio il due di Maggio alla quale parteciperanno tante altre organizzazioni e chissá se per quella data Gabriele Del Grande sará giá stato liberato.
Alexandra mi conferma che é vero che Gabriele al momento dell’arresto si trovasse al confine con la Siria, ma solo per fare quello che sta facendo da sempre: raccogliere testimonianze di quel popolo, per poi farne informazione e raccontarla ai lettori. Quando le domando se Gabriele non fosse stato imprudente nei suoi spostamenti lei risponde “Gabriele non é solo un ragazzo esperto di MedioOriente, ma é un giornalista” dando cosí la giusta connotazione di quello che dovrebbe essere oggi il vero giornalismo d’inchiesta. Si trova a Creta Alexandra, e come tutte le antropologhe sa bene che la vera informazione si fa ‘sul campo’ e per Gabriele é sempre stato importante raccontare la veritá. La stessa veritá che hanno tentato di raccontarci molti giornalisti turchi che sono poi stati arrestati e che oggi ancora si trovano dietro le sbarre. Nella telefonata che Gabriele ha fatto mercoledì dice “era molto arrabbiato, non sa assolutamente niente di quello che sta avvenendo fuori dalla sua cella di isolamento. Non gli fanno incontrare un avvocato e non gli dicono il motivo della detenzione.”
Alexandra sta ricevendo tantissime chiamate, messaggi e manifestazioni d’affetto da parte di gente che Gabriele nemmeno conosce. Sta continuando lo sciopero della fame, iniziato insieme a Gabriele martedí sera. Anche se si tratta di una staffetta, lei mi dice, non riesce comunque a mangiare perché la paura e l’angoscia é altissima e si vive in attesa di notizie. Quando hai una persona lontana che non puoi sentire e non sai quando la potrai rivedere gli eventi vengono immaginati, ampliati e il tutto ingigantito in maniera negativa. Questo peró é un momento in cui dobbiamo avere tanta forza, rimanere lucidi e avere fiducia nel Governo Italiano.
Ho chiesto infine ad Alexandra come stiano reagendo i bambini a queste giornate movimentate e cosa sappiano di tutto quello che sta accadendo e lei ha risposto: ‘sanno che stiamo organizzando una grande festa per il rientro del babbo, ed é per questo che la mamma é sempre al telefono’.
E il nostro augurio é che festa avvenga il prima possibile. Tutti gli aggiornamenti e le informazioni sul caso di Gabriele si possono trovare sulla pagina pagina Facebook di “Io sto con la sposa”– titolo del primo documentario di Del Grande, presentato al festival di Venezia – dove ci sono anche le date per le iniziative tese alla sua liberazione.