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Beppe Viola. La Rai gli intitolerà la sua stanza di lavoro a Milano

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È ufficiale: la Rai intitolerà alla memoria di Beppe Viola la sua stanza di lavoro in Corso Sempione. Un ricordo speciale, trentacinque anni dopo la morte di quel geniale cronista che seppe fare del linguaggio, del racconto e della fantasia la sua cifra professionale, e di vita. Calcio, ma anche canzoni, cabaret, cinema ed editoria: uno sguardo unico e trasversale, incredibilmente seminale e ancora apprezzato dalle centinaia di colleghi RAI che hanno sottoscritto la nostra petizione per l’intitolazione; giornalisti e dirigenti, registi e montatori, tecnici e truccatori: un piccolo gioioso esercito di “senza Beppe”, che ha rivelato una passione ancora vivissima, così pulita in tempi di fake news e leoni da tastiera. “Cosa farebbe oggi, il Beppe?” ci siamo chiesti tante volte di fronte a certi eccessi della comunicazione contemporanea, ai diktat di certi uffici stampa, ad un modo sempre nuovo di spacciare panna montata. Gli appassionati di parabole interrotte potrebbero azzardare che Beppe Viola, oggi, sarebbe potuto diventare un eccezionale twittatore, in grado di sgonfiare in 140 caratteri tic e vizi dei nostri tempi. Possibile: la battuta folgorante  era una delle sue specialità. Sicuramente frequenterebbe poco l’happy hour e molto le osterie. Cosi, per “tenere allegro il colesterolo”. Chissà se avrebbe apprezzato invece questa faccenda della intitolazione della sua stanza -un porto di mare, una fucina creativa e un presidio di gioia e cazzeggio- ma ci piace pensare che si sarebbe fatto una risata, osservando che oggi ospita la stanza dell’economia, materia così lontana da lui. Per questo siamo sicuri che l’intitolazione sarà una grande festa. E ne siamo felici.

Articolo21 Lombardia


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