ocial Media Fail Marketing: quando l’orrore corre sul like. Althea, Algida, American Airlines, Melegatti, Barilla ma non solo. Dalle cicciottelle alla Brexit, cos’è che fa davvero indignare il web? Ma soprattutto, chi è che lo spinge a indignarsi? Spingitori di indignatori sul web e non solo: un’avventura drammatica (nel vero senso della parola) nel mondo del web che si indigna, non perdona e il giorno dopo dimentica e torna a consumare. Effetti distopici di una realtà digitale in cui non si può più sbagliare. Consigli e best practice per non perdere la pazienza… che tanto “domani è un altro social media epic fail”. A digit16 insieme a Valentina Vellucci, social media manager e specialista in marketing online abbiamo provato a capire cosa si cela dietro un epic fail, abbiamo provato a smontare le strategie di comicazione, interpretarle, capire se mai ci fosse una strategia di comunicazione o un errore nei fail provocati da alcune campagne di comunicazione; e perchè ogni attimo un nuovo fail sia in agguato online pronto a prendersi gioco di noi e dei nostri tentativi di comunicare in modo corretto.
Abbiamo provato a capire perchè non ci siano o quasi professionisti di questo campo al lavoro nelle aziende italiane, e quando ci siano, perchè non possano giudicare assieme al marketing come procedere e se sia, eventualmente, il caso di procedere. Mai come in questo caso salta agli occhi, a nostro avviso, quanto sia necessario al giornalismo, andare a braccetto con il marketing. Se avrete tempo e voglia leggetevi questo post, magari guardatelo anche per intero, il video integrale del workshop di digit16 sugli epic fail sarà postato in calce a questo pezzo, e vi accorgerete quanto i consigli di Valentina Vellucci che non è una giornalista e che si occupa di marketing orientato alla performance e di reputazione online, (ha lavorato per Omsa, per La Stampa e per decine di altre aziende on e off line); quanto quei consigli, quelle procedure, quel modo di fare vada di pari passo con le procedure giornalistiche. Quanto il mondo dell’informazione debba ancora apprendere sul mondo dei social e più in generale sull’ecosistema che è diventato questo mondo dove invece ancora molti colleghi ed editori – anche a nove zeri – confondono ancora medium e messaggio, o peggio negano l’esistenza dell’ecosistema medesimo. Il nostro augurio è che persone competenti del marketing digitale entrino sempre di più nelle redazioni degli organi di informazione per restarci. E non per risolvere epic fail combinati da qualcun altro ma per mettere a punto le strategie di comunicazione e di informazione che i responsabili dei media dovrebbero conoscere bene quanto i general manager di tutte le altre aziende.
La parola ora passa a Valentina che introduce l’argomento spiegando brevemente cosa sia la reputazione online:
“Cerchiamo il sentiment, cosa viene detto di un brand online, tracciamo una mappa per sapere come possiamo muoverci a livello di comunicazione… Continua su lsdi