“Al fianco delle giornaliste minacciate, costrette a vivere sotto scorta, intimidite con querele temerarie, offese e insultate sul web, o vittime della repressione nei regimi autoritari che imbavagliano la libertà di informazione. Al fianco delle donne e delle lavoratrici, ancora troppo discriminate in Italia, vittime della violenza maschile e della precarietà, della disoccupazione e delle carenze del welfare, del divario di genere negli stipendi, nelle carriere, nelle pensioni. Le giornaliste e i giornalisti della Commissione pari opportunità della Fnsi chiedono ai colleghi di illuminare il più possibile le lotte, le denunce, le iniziative programmate per l’8 marzo e di tenere accesi questi riflettori tutto l’anno. Perché troppo spesso le notizie che riguardano la condizione delle donne, i loro problemi e bisogni, scompaiono dai radar dell’informazione. In 40 paesi, e anche in Italia, dal movimento “Non una di meno” è stato proclamato per l’8 marzo uno “sciopero delle donne”: l’invito a tutti i colleghi, per dimostrare la nostra vicinanza alle ragioni della protesta, è di scriverne il più possibile, di fare informazione, di non oscurare la protesta. Di non ridurla a “colore”. Di non relegarla in colonnini a piè di pagina.
La Cpo della Fnsi invita inoltre a non lasciare sole e soli i colleghi che pagano un prezzo altissimo in nome della libertà di informazione: manifesteremo la nostra solidarietà con i giornalisti turchi alla collega Ceyda Karan, invitata il 7 marzo alla Federazione nazionale della Stampa. Con l’iniziativa “Tante quanti” vogliamo mobilitarci affinché l’informazione sappia rispondere alla richiesta di una corretta e più ampia rappresentazione delle donne, per contrastare la violenza e il sessismo, e perché si possa sfondare il tetto di cristallo della rappresentanza in tutti i luoghi in cui le donne hanno diritto di condividere il potere decisionale con gli uomini”. Lo comunica, in una nota, la Commissione pari opportunità della Fnsi.